La mia prima gita in montagna
La mia prima gita in montagna
Ricordo da piccolo, quando andai con la famiglia a fare la nostra prima gita in montagna.
Mio padre si era appena comprato la patente (allora si usava così), perché non è mai stato un grande automobilista. Ricordo che abbiamo dovuto disegnare una freccia sulla portiera della macchina sennò entrava dal baule. Avevamo una Fiat 122 verde, quel tipo di auto che risulta esteticamente migliorata dopo un incidente. Più che una macchina era un Bimby con le ruote; oltre i 100 km/h iniziava a vibrare come un minipimer e puntualmente all'arbre magique cominciavano a cadere le foglie dalla paura.
Ad ogni modo, ricordo ancora questo picnic in auto sul monte Zugna. E per picnic "in auto" intendo proprio dentro la macchina, perché pioveva e papà accese il barbecue sul sedile dietro per non bagnarci. La gente vedendo uscire il fumo dall'auto ci urlava "cambia marcia che la ciapa foc!", e mamma sbucando dal finestrino replicava: "no l'è el motor, l'è le braciole!" Ma la notizia non è questa.
Alla fine della giornata, dopo avere spento i sedili, ci siamo messi sulla strada del ritorno. Mentre mamma faceva da navigatore sbirciando dal parabrezza incrostato di fuliggine, a un tratto è successo l'imprevedibile. Uscendo da un tornante?STOAAK!! si rompono i freni davanti. Papà con un po' di fortuna riesce a tenere la macchina in carreggiata, e mamma comincia a pregare S.Antonio da Padova. Il tornante dopo...STOAAK!! si rompono anche i freni dietro. L'auto sembra impazzita. Affrontiamo le curve ai 90 all'ora, ma miracolosamente papà riesce a non uscire di strada, mentre mamma continua a chiamare S.Antonio da Padova. Dopo altre due curve?STOAAK!! si rompe l'autoradio (che non c'entra niente però c'era una bella canzone).
Intanto l'auto continua ad acquistare velocità ma papà riesce a tenerla in carreggiata, mentre mamma prosegue a chiamare S.Antonio da Padova. Finché a un certo punto, improvvisamente, un fascio di luce potente avvolge la macchina e appare S.Antonio da Padova. Papà rimane abbagliato dalla luce e finiamo fuori strada. Peccato. Da allora, mamma non si fida più di quelli da Padova.