Professionisti malati, niente multe. Andrea de Bertoldi: “Un grande risultato”
Il senatore di Fratelli d’Italia: «Ora i professionisti non vengono più multati quando si ammalano». Proroga delle scadenze di 30 giorni dal termine delle cure. Missione compiuta per Andrea de Bertoldi che è soddisfatto.
TRENTO. Missione compiuta per Andrea de Bertoldi che è soddisfatto. «Finalmente - spiega il senatore trentino di Fratelli d'Italia - c'è la legge. I professionisti non verranno più multati quando si ammalano». E aggiunge: «Appena sono arrivato a Roma, l'Associazione nazionale commercialisti mi ha chiesto di farmi carico di un problema che per 20 anni hanno tentato, senza successo, di risolvere».
Come mai ha accettato?
«Prima di essere un politico, sono un commercialista. Fino a qualche settimana fa quando un libero professionista si ammalava oppure era vittima di un infortunio non solo doveva continuare a farsi carico dei costi fissi dello studio, inclusi gli stipendi ai propri dipendenti, ma addirittura pagare delle sanzioni».
In che senso?
«Prima della legge entrata in vigore a gennaio, un commercialista o una figura professionale simile impossibilitato per una malattia a presentare una dichiarazione dei redditi oppure a completare una particolare operazione era costretto a pagare anche le multe che i clienti si vedevano addebitare dallo Stato per i ritardi».
Con tutte le conseguenze del caso.
«Non poteva continuare ad esserci una tale disparità tra i liberi professionisti e i dipendenti fissi, che sono sempre e giustamente tutelati in caso di un malanno di salute. Voi non avete idea di quante situazioni di disagio questo vulnus ora sanato ha provocato. Una semplice influenza a gente come me poteva costare sanzioni salate. Figurarsi una malattia più grave. Ora, i termini, per saldare "i conti", vengono sospesi per tutta la durata della malattia e posticipati di un mese».
E' stato facile completare in modo positivo questo iter legislativo?
«No. A diversi livelli ci hanno continuato a far presente che era troppo costoso venire nella nostra direzione. Il disegno di legge fu bloccato perché le coperture erano state quantificate in oltre 200 milioni di euro».
Come avete aggirato l'ostacolo?
«Abbiamo inserito tutto come emendamento in una legge di Bilancio dopo che nel confronto con il Mef e la Ragioneria abbiamo ridotto la copertura a 21 milioni. Abbiamo raggiunto l'obiettivo perché Fratelli d'Italia ha deciso di investire quasi la sua intera dotazione economica per l'ultima Finanziaria. Sapete comunque di cosa vado fiero?»
Dica.
«Dei ringraziamenti che sto ricevendo negli ultimi giorni dalle varie categorie professionisti e dai colleghi di ogni regione italiana. Per me questo risultato vale da solo una legislatura. Ma non finisce qui».
Che cosa ha intenzione di fare?
«Insieme al mio partito siamo determinati ad estendere la copertura anche ad altri adempimenti: quelli contributivi e previdenziali, quelli processuali per l'attività giurisdizionale, quelli amministrativi così da coprire tutti i professionisti dagli economico-giuridici ai tecnici. Ci stiamo già muovendo in vista del decreto sostegno nelle opportune sedi».