Covid / L’intervento

“La Provincia apra le Rsa alle visite”

La deputata del Gruppo misto Emanuela Rossini interviene su un tema molto discusso in queste settimane in Trentino

Visite nelle Rsa, le restrizioni legate al Covid non hanno più ragione di esistere. La deputata del Gruppo misto Emanuela Rossini appoggia il Coordinamento dei familiari che ha scritto all'assessora Stefania Segnana per chiedere di ristabilire urgentemente in tutte le Case di riposo i contatti tra gli ospiti e i propri cari.

Nella lettera viene fatto presente come, le normative esistenti consentano - e di fatto vincolino - le direzioni sanitarie delle Rsa a garantire la continuità delle visite da parte dei familiari, con cadenza giornaliera (compresi i festivi), assicurando un accesso minimo non inferiore a quarantacinque minuti e consentendo di prestare assistenza quotidiana anche nelle zone di degenza nel caso in cui la persona ospitata non sia autosufficiente.
 

“C’è una rivoluzione del dolore in atto – afferma la parlamentare trentina - che non lascia indifferenti nessuno. Anzi. Ci tocca in prima persona”. E prosegue: “L’appello del Comitato a riportare alla normalità le visite nelle Rsa è giusto, opportuno e ora necessario”.
 

Secondo lei “non sono più accettabili il silenzio, l’inerzia e la trasformazione di misure emergenziali in ordinarie che non sono. Non c’è più giustificazione nel non permettere ad un familiare di stare vicino al proprio parente, anche in camera se non sta bene, perché è allora in cui c’è maggior bisogno. Dobbiamo ricordarci che perdere queste occasioni significa segnare una rottura definitiva nelle relazioni più importanti. Ho sentito troppe donne e uomini piangere in questi due anni perché la propria madre anziana non parla più a loro credendo di essere stata abbandonata, che butta a terra il cellulare e non vuole più vedere i figli”.

In alcune Rsa – a parlare è sempre la parlamentare - le visite sono possibili ma molto brevi e solo in giardino, non quando l’anziano deve stare in camera: “Con la fine di marzo e dello stato di emergenza va chiusa questa fase anche e soprattutto nelle Rsa, la cautela non è più giustificata. È stato messo tutto in campo da vaccini a mascherine, dalle cure alle santificazioni, ora si può e si deve aprire ovunque, con visite libere e senza prenotazioni con fasce d’orario dedicate come propongono in Lombardia(9.30-11 e 15-18.30)”.
 

E conclude: “L’appello scritto dal comitato familiari alla Provincia riporta giustamente la legge e le ordinanze che vengono violate da chi ancora mette limiti ad una vicinanza agli ospiti in Rsa. Senza affetti, senza attesa di vedere i propri affetti, senza una prospettiva la vita finisce. Conosco l’umanità è la professionalità del personale dei centri in questione, ma senza affetti anche la cura perde valore. Ogni volta che parlo con il ministro Speranza mi dice che noi in Trentino siamo in un altro mondo per qualità dei servizi. È vero. Le nostre residenze socio assistenziali sono tutte un’eccellenza ma a cosa serve l’eccellenza se non la usiamo per andare incontro ai bisogni della nostra gente?”.

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