Merendine, smartphone, fast food: ecco perché il diabete colpisce sempre di più i ragazzi
Il dottor Fabio Diana, specialista in Medicina Interna e Medicina dello Sport: "Per contrastare l’epidemia di diabete nei giovani, è essenziale agire su più fronti. Incoraggiare i giovani a praticare attività fisica regolare. E promuovere una dieta equilibrata, ricca di frutta, verdura, cereali integrali e proteine magre, riducendo al minimo il consumo di alimenti confezionati"
Negli ultimi decenni, il diabete di tipo 2, una malattia che in passato colpiva prevalentemente adulti e anziani, sta diventando sempre più comune tra i giovani e persino nei bambini. Questo aumento preoccupante rappresenta una vera e propria epidemia.
Uno studio pubblicato sulla rivista “Jama Pediatrics” ha rilevato che i tassi di diabete di tipo 2 nei giovani sono raddoppiati negli ultimi 20 anni. Mentre il diabete di tipo 1 è una malattia autoimmune, il diabete di tipo 2 è associato a fattori legati allo stile di vita, come l’obesità, la mancanza di attività fisica e una dieta squilibrata. È proprio quest’ultimo tipo di diabete che sta vedendo un aumento allarmante nei giovani, a causa di cambiamenti profondi nelle abitudini alimentari e nella qualità degli alimenti, ed in particolare all’utilizzo di cibi ultraprocessati.
Questi prodotti, che includono snack confezionati, bevande zuccherate, cereali dolci, fast food e molti cibi pronti, sono caratterizzati da un elevato contenuto di zuccheri aggiunti, grassi saturi, sale e conservanti. Sono spesso poveri di fibre, vitamine e minerali essenziali per il buon funzionamento del corpo.
Esistono numerose prove che collegano il consumo eccessivo di alimenti ultraprocessati a un rischio aumentato di sviluppare diabete di tipo 2. L’eccesso di zuccheri e grassi saturi porta all’aumento di peso, una delle principali cause della resistenza insulinica. Inoltre, questi cibi possono alterare il microbiota intestinale, cioè quell’insieme di microrganismi che abitano il nostro intestino e che sono così importanti per la nostra salute, creando una infiammazione cronica, un altro fattore di rischio per lo sviluppo del diabete.
Queste cause potrebbero anche giustificare l’aumento significativo dei casi, avvenuto negli ultimi decenni, di tumore al pancreas e all’intestino nei giovani. Oltre all’alimentazione, un altro fattore cruciale nello sviluppo del diabete nei giovani è lo stress, sia fisico che psicologico. Lo stress cronico, che molti adolescenti e giovani adulti sperimentano a causa della pressione scolastica, sociale o familiare, provoca un rilascio continuo di cortisolo, un ormone che aumenta i livelli di zucchero nel sangue.
Questo meccanismo, che in situazioni di stress acuto può essere utile per garantire energia immediata, diventa dannoso se lo stress è continuo. Alti livelli di cortisolo prolungati nel tempo portano a una maggior rischio di sviluppare il diabete. Inoltre, lo stress è spesso associato a comportamenti alimentari scorretti, come il cosiddetto “emotional eating” , che porta a un consumo eccessivo di alimenti non sani, ricchi di zuccheri e grassi.
Un ulteriore fattore di rischio legato sia all’alimentazione che allo stress è l’obesità. Gli adolescenti e i giovani che seguono diete ricche di alimenti ultraprocessati e conducono uno stile di vita sedentario tendono ad accumulare grasso addominale, particolarmente pericoloso. La riduzione dell’attività fisica, dovuta in parte all’aumento del tempo trascorso davanti agli schermi (smartphone, computer, televisori), amplifica il rischio di sviluppare obesità e diabete.
L’esercizio fisico regolare è fondamentale per mantenere un peso sano e ridurre i livelli di glucosio nel sangue. Per contrastare l’epidemia di diabete nei giovani, è essenziale agire su più fronti. Incoraggiare i giovani a praticare attività fisica regolare. Anche piccole attività quotidiane, come camminare o andare in bicicletta, sono efficaci. Promuovere una dieta equilibrata, ricca di frutta, verdura, cereali integrali e proteine magre, riducendo al minimo il consumo di alimenti confezionati.
I membri della società italiana di diabetologia suggeriscono di ridurre i livelli giornalieri di assunzione degli emulsionanti. Questi sono una categoria di additivi alimentari diffusamente impiegati nell’industria alimentare per ottimizzare consistenza, colore e sapore dei prodotti alimentari processati. L’eccessivo consumo è stato collegato con un aumentato rischio di diabete, oltre che di altre malattie. Questi additivi sono presenti in una vasta gamma di alimenti ultra-processati, tra cui cioccolato, prodotti da forno, biscotti, gelati, maionese e salse. Cerchiamo alimenti sani ma evitiamo diete troppo rigide. Il problema nasce quando l’assunzione di certi alimenti è eccessiva, anche se, da quanto vedo nella mia esperienza lavorativa, sono sempre più le persone che sviluppano fastidi intestinali in seguito alla presenza nella dieta di piccole quantità di queste sostanze.
Fabio Diana
Specialista in Medicina Interna e Medicina dello Sport
www.fabiodiana.it