Minnesota, linea verde

Minnesota, linea verde

di Giorgio Lacchin

Il futuro è di LaVine, Towns, Wiggins. Il futuro è di Minnesota (ma anche di Orlando). Zach LaVine non è più soltanto il fenomeno delle schiacciate (lo scorso febbraio vinse la gara all’All Star Game): segna 13,9 punti a partita e smazza 3,8 assist in 24 minuti per Minnesota. Zach viene da Ucla, un’università che è una garanzia. Ha 20 anni, è alto un metro e 96 ma nelle caviglie ha la dinamite.

L’anno scorso Minnesota ne ha vinte 16 su 82, quest’anno già 5 su 12. In quintetto altri due ventenni: Karl-Anthony Towns ed Andrew Wiggins. Andrew, 2° anno Nba, viaggia a 21,5 punti di media anche se le scelte di tiro sono rivedibili (43,1% complessivo, 34,6% da tre). Towns, prima scelta assoluta all’ultimo Draft, è un centro di due metri e 13 che segna 15,8 punti e becca 10,7 rimbalzi. Il numero uno dei «rookie», al momento, è lui.
Dicevamo di Orlando. Attenzione al francese Evan Fournier: parte sempre in quintetto, ha cifre importanti (19,4 punti più 4,3 rimbalzi), è giovane (23 anni, due metri e 01, ventesima scelta assoluta al Draft 2012) e ha coraggio da vendere: porta la sua firma la «bomba» che nell’overtime, a 3 secondi dalla sirena, ha dato la vittoria a Orlando contro Minnesota.

Chiudiamo con tre citazioni. La prima per Rondo: Sacramento ha perso contro Atlanta ma lui ha messo a referto la quarta «tripla doppia» stagionale (12 punti, 12 rimbalzi, 10 assist). La seconda per Harden: non tanto per i 45 punti segnati nel match vinto da Houston contro Portland, ma per i 9 realizzati nel solo supplementare. Tutti quelli della sua squadra! La terza citazione per Duncan, icona di San Antonio, che ha contribuito alla vittoria contro Denver con 12 punti, 11 rimbalzi (5 offensivi), 6 assist e 6 stoppate in 28 minuti. E 39 anni sul groppone.

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