Zumwinkel, indagini sul principe del Liechtenstein

L'inchiesta della Procura di Bochum, che sta indagando sull'evasione fiscale per la quale il mese scorso è stato condannato l'ex numero uno delle Poste tedesche Klaus Zumwinkel, attuale proprietario del castello di Tenno, s'allarga

TENNO - È dei giorni scorsi la notizia riportata dal Times che nell'inchiesta è finito il secondogenito della casa reale del Liechtenstein, il principe Max von und zu Liechtenstein, figlio di Hans Adam II e capo esecutivo della banca LGT con sede centrale a Monaco di Baviera. Quello che «cova sotto la cenere» afferma il Times, ma anche tutte le altri maggiori testate europee che stanno scrivendo sull'argomento, è il più grande scandalo sul quale sta operando l'equivalente tedesco dell'MI6, il servizio segreto inglese, dopo che un impiegato dell'Istituto ha fornito ai servizi segreti tedeschi una lista di nomi e transizioni bancarie «sospette». Si parla di 200 milioni di euro di evasione fiscale, che sta coinvolgendo oltre novecento persone nella sola repubblica federale tedesca. Klaus Zumwinkel, che ha subito una condanna di due anni ed ha sanato la sua posizione con una multa di poco meno di un milione di euro, è il nome che emerge ovunque la Procura di Bochum stia scavando alla ricerca di connessioni, visto che l'ex numero uno della Deutsche Bundespost ricopriva anche l'incarico di presidente del Collegio di Sorveglianza della Morgan Stanley, altro prestigioso istituto di credito europeo. Proprio su queste «connessioni» si sta sviluppando un'inchiesta che potrebbe veder coinvolti altri grossi nomi, oltre a quello del principe Max del Liechtenstein i cui avvocati, peraltro, smentiscono e rigettano tutte le accuse a suo carico.
Cl.C

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