M5S Trentino alla carica: «Basta tagli e sprechi»
"E così anche il Trentino si accoda alla tendenza che da anni caratterizza la politica nazionale, ovvero quella dei continui tagli all'istruzione". A sostenerlo è il Movimento 5 Stelle del Trentino in una nota. "È davvero deprimente e vergognoso vedere che, a fronte di continui sprechi (da ultimo il regalo di 3,5 milioni di euro al Centro Santa Chiara, famoso per l'oculatezza nella gestione del proprio patrimonio), sui fondi destinati alla scuola continua ad abbattersi la scure del governo provinciale. Gli ulteriori 8 milioni che verranno tagliati non faranno altro che peggiorare ulteriormente la situazione di una scuola già duramente provata dal continuo restringimento delle risorse disponibili
"E così anche il Trentino si accoda alla tendenza che da anni caratterizza la politica nazionale, ovvero quella dei continui tagli all'istruzione". A sostenerlo è il Movimento 5 Stelle del Trentino in una nota. "È davvero deprimente e vergognoso - prosegue il comunicato - vedere che, a fronte di continui sprechi (da ultimo il regalo di 3,5 milioni di euro al Centro Santa Chiara, famoso per l'oculatezza nella gestione del proprio patrimonio), sui fondi destinati alla scuola continua ad abbattersi la scure del governo provinciale. Gli ulteriori 8 milioni che verranno tagliati - sostiene il M5S - non faranno altro che peggiorare ulteriormente la situazione di una scuola già duramente provata dal continuo restringimento delle risorse disponibili. E i sindacati maggiori, come spesso accade nel nostro territorio e non solo, invece di mantenere una linea di fermezza assoluta, senza sedersi al tavolo delle trattative, hanno accettato ancora una volta di sporcarsi le mani". "È evidente - conclude la nota - che gli sprechi ci sono e vanno colpiti, ma le risorse così liberate andrebbero reintrodotte nel circuito della scuola per finanziare capitoli di spesa più funzionali e produttivi nell'ottica del miglioramento della qualità della didattica. Ci sono tante vie che stiamo studiando e che proporremo all'attenzione di docenti e studenti. Perché l'unico modo per riuscire a migliorare la scuola non è calare le decisioni dall'alto, come avvenuto con la riforma Dalmaso, ma ascoltare e coinvolgere chi la conosce davvero, perché è parte della sua vita".