La corretta postura per vivere meglio
Muoversi bene da piccoli per vivere meglio da grandi: Sandra Jagher , assessore alle attività sociali del Comune di Imer, si sta adoperando affinché gli scolari del paese imparino l'importanza di una corretta postura per prevenire i disturbi muscolo scheletrici nell'età adulta. L'amministrazione finanzia un'iniziativa esemplare, tanto che è stata estesa con successo all'istituto comprensivo per formare gli insegnanti. Docenti, le professioniste Elena Bettega , fisiokinesiterapista di Imèr e Vania Mores , kinesiologa di Arsié
IMER - Muoversi bene da piccoli per vivere meglio da grandi: Sandra Jagher , assessore alle attività sociali del Comune di Imer, si sta adoperando affinché gli scolari del paese imparino l'importanza di una corretta postura per prevenire i disturbi muscolo scheletrici nell'età adulta.
L'amministrazione finanzia un'iniziativa esemplare, tanto che è stata estesa con successo all'istituto comprensivo per formare gli insegnanti. Docenti, le professioniste Elena Bettega , fisiokinesiterapista di Imèr e Vania Mores , kinesiologa di Arsié.
Spiega Elena Bettega: «Se impariamo una sequenza motoria prima dei 14 anni essa sarà impressa a fuoco nel nostro cervello, ecco perché impariamo meglio uno sport da piccoli e da adulti non ci possiamo muovere bene se non abbiamo costruito prima nel nostro cervello tracce motorie di igiene di movimento e di postura». Quindi ecco lo scopo: far sì che i bambini costruiscano queste tracce. Il metodo di apprendimento è semplice: «Essi possono muoversi bene imitandoci; le prime figure a dover far questo sarebbero i genitori, ma ormai noi siamo, come amo dire simpaticamente, una generazione spacciata: nessuno ci ha permesso di costruire quelle tracce neuronali necessarie. Il secondo ambiente di apprendimento è la scuola».
E in quella di Imèr ha fatto sperimentare ai bambini la postura seduta scorretta e quella corretta, raccogliere da terra in modo scorretto e poi in modo corretto: «E' stato fantastico vedere la molteplicità di maniere di stare seduti piuttosto che di muoversi dei bambini! Ho promesso ai bambini che a fine anno tornerò per vedere se avranno imparato a stare seduti e a muoversi un po' meglio...ora tocca alle maestre, attraverso la reiterazione e la ripetizione devono far sì che i cervelli dei bambini costruiscano ciò che hanno imparato. Non intendo che dovranno essere soldatini in fila, ma vorrei vedere posture e movimenti armonici pur nella loro diversità». E scherza: «Se raccoglieremo buoni frutti lo sapremo tra vent'anni, quando probabilmente non ci saranno più disturbi muscolo scheletrici ed io sarò a quel punto disoccupata!».