«Gli insegnanti prendono meno di un operaio»
«Gli insegnanti italiani svolgono un'enorme mole di lavoro sommerso: lavorano in media 1.643 ore annue, che equivalgono a un normale impiego a tempo pieno, pari a circa 36 ore a settimana per 45 settimane l'anno. Peccato che guadagnano un buon 30% in meno di altre categorie, anche non intellettuali, come gli operai specializzati». Lo afferma Marcello Pacifico, presidente dell'Associazione nazione insegnanti e formatori
ROMA - "Gli insegnanti italiani svolgono un'enorme mole di lavoro sommerso: lavorano in media 1.643 ore annue, che equivalgono a un normale impiego a tempo pieno, pari a circa 36 ore a settimana per 45 settimane l'anno. Peccato che guadagnano un buon 30% in meno di altre categorie, anche non intellettuali, come gli operai specializzati".
Lo afferma Marcello Pacifico, presidente di Anief e segretario organizzativo di Confedir, commentando i dati di una ricerca commissionata della Giunta provinciale dell'Alto Adige.
"La ricerca ha fatto emergere - si ricorda - che i prof delle scuole superiori, con 1.677 ore annue, lavorano poco più di quelli delle medie (1.630 ore). Quelli di ruolo sono impegnati per 1.660 ore, mentre i supplenti poco meno (1.580 ore).
Ma soprattutto la ricerca ha fatto emergere che il lavoro "oscuro", la metà delle 1643 ore complessive, si deve alle tante incombenze burocratiche che un insegnante italiano è chiamato quotidianamente ad assolvere: colloqui con i genitori, riunioni con i colleghi, compilazione dei registri, stesura di relazioni e programmazioni e progetti, preparazione delle lezioni, correzioni dei compiti degli alunni, oltre curare la propria formazione, peraltro quasi sempre a proprie spese".
"Il problema - afferma Pacifico - è che nell'opinione pubblica prevale l'idea del docente che svolge solo le ore frontali con gli alunni. Ma questo errore di fondo - conclude - lo fa anche il ministro Giannini quando dice che vuole presentare un nuovo contratto con aumenti solo legati al merito"