Nuovo vertice in Provincia sul futuro dell'ospedale

Entro i primi di giugno, la sindaca Anna Maria Helfer avrà un nuovo incontro con la Giunta provinciale per comprendere come si articolerà il servizio presentato venerdì scorso dal presidente Ugo Rossi sul futuro presidio sanitario. I medici di base, secondo quanto detto dal presidente, interagiranno con una guardia medica e avranno il supporto del personale infermieristico. Servizio che sarà disponibile 24 ore su 24, senza tuttavia la possibilità di una reale attività di diagnostica.

di Antonio Longo

helfer e rossiEntro i primi di giugno, la sindaca Anna Maria Helfer avrà un nuovo incontro con la Giunta provinciale per comprendere come si articolerà il servizio presentato venerdì scorso dal presidente Ugo Rossi sul futuro presidio sanitario. I medici di base, secondo quanto detto dal presidente, interagiranno con una guardia medica e avranno il supporto del personale infermieristico. Servizio che sarà disponibile 24 ore su 24, senza tuttavia la possibilità di una reale attività di diagnostica.


Una criticità che la sindaca Helfer ha subito evidenziato nell’incontro della settimana scorsa. «È evidente che il protocollo è cambiato - si limita a dire il sindaco - adesso dobbiamo capire come si andrà ad organizzare questo servizio e quali sviluppi futuri potrà avere la nuova struttura. Io non voglio fare nessuna critica a priori. Parlerò con i fatti e con le scelte definitive. Se come è stato detto da Rossi il cambiamento porterà qualcosa di migliore, ben venga».


Parole pacate diverse da quelle dell’Unione per il Trentino di Mezzolombardo, uscita dalla maggioranza, che con Danilo Dalla Brida, consigliere in Comunita di Valle e Raffaele Murari, consigliere comunale, attaccano duramente la Giunta provinciale. «Una scelta condivisa (il protocollo del 2010) unilateralmente viene sabotata da parte del potere». Quindi un giudizio negativo senza se e ma che pone il partito dell’ex governatore Dellai in contrapposizione rispetto alle scelte decise da Trento. I firmatari del documento non si limitano alla sola critica ed elencano una lunga serie di «capire». Capire il bacino di utenza potenziale di un’ attività che funzioni, capire, nella volontà di decongestionare, da dove giungono le richieste al Pronto Soccorso di Trento e come sono assortite (quanti codici e di che colore o urgenza). Capire il tempo medio di attesa del Pronto Soccorso di Trento. Capire quante ore/uomo si sprecano. Capire quanti km si percorrono inutilmente e con quali costi economici e ecologici».


Sulla vicenda interviene anche il Gruppo Mezzolombardo Partecipa. «Intanto - è scritto in una nota - a Mezzolombardo del vecchio Ospedale, rimane un imbarazzante cratere, circondato da tristi pannelli e sormontato da un gigantesco cartellone con l’opera finita, messo appositamente lì qualche giorno prima delle ultime elezioni provinciali ed ora si capisce il perché? Suonano quasi comiche le inutili dichiarazioni fatte dal 2010 dallo stesso Rossi, dal sindaco di Mezzolombardo, da tutti quelli che hanno rassicurato la comunità rotaliana: Fidatevi, ci penso io, ci pensiamo noi...Per quanto riguarda gli amministratori sopra citati, possiamo dire che avrebbero potuto avere di diritto un inserimento nel capolavoro di Collodi!».

comments powered by Disqus