«Non chiamateci paramedici, noi siamo infermieri»
La lettera di Massimo giunta in redazione, con un'importante precisazione sull'uso delle terminologie in ambito sanitario. «In Italia purtroppo c'è ancora chi tende a definire "paramedico" tutto ciò che è non medico (para, "simile a ma non come") come a sottolineare la differenza con la categoria medica e una dipendenza. Ma non esiste dipendenza diretta. Infermieri e medici lavorano entrambi sul paziente e per il paziente, ognuno con le proprie competenze. Io non sono "quasi come un medico". Sono un professionista autonomo. Sono un infermiere»
Ecco la lettera.
Buongiorno,
mi permetto di apportare una piccola precisazione riguardo all'uso della parola paramedico da parte della stampa (Massimo segnala anche un nostro articolo, che abbiamo prontamente corretto ndr).
Il termine "paramedico" in Italia non è associato ad alcuna figura professionale.
L'infermiere italiano è un professionista sanitario che -come il fisioterapista, il tecnico di laboratorio biomedico, il tecnico di radiologia medica, l'igienista dentale, il logopedista e tanti altri - in Italia viene formato tramite un corso di laurea al termine del quale dovrà sostenere un'esame statale per lo svolgimento della professione. È ben preparato, spesso prosegue gli studi con master e laurea magistrale e gli ospedali inglesi (e tedeschi) vengono in Italia ad organizzare colloqui per poi offrire un contratto a tempo indeterminato. In Italia, beh, cercate "concorso padova vicenza infermieri 2014" su Google per rendervi conto di com'è il mercato del nostro lavoro.
Tornando all'abuso del termine "paramedico", nel mondo anglosassone il paramedico è una figura altamente specializzata nel soccorso extraospedaliero. Solo in quello, però. L'infermiere italiano al termine della sua formazione può arrivare a svolgere il proprio lavoro sulle ambulanze con competenze avanzate come ALS, PALS e PHTC, ma ha le competenze per lavorare anche in qualsiasi reparto ospedaliero, in RSA, sul territorio, a domicilio...
In Italia purtroppo c'è ancora chi tende a definire "paramedico" tutto ciò che è non medico (para, "simile a ma non come") come a sottolineare la differenza con la categoria medica e una dipendenza. Ma non esiste dipendenza diretta. Le categorie descritte all'inizio del mio commento sono composte di professionisti autonomi e non più subordinate ad altre figure. La si smetta di usare il termine in modo errato: il giornalista deve conoscere la lingua e i termini tecnici associati ad un argomento prima di scrivere un articolo.
Infermieri e medici lavorano entrambi sul paziente e per il paziente, ognuno con le proprie competenze.
Io non sono "quasi come un medico".
Sono un professionista autonomo.
Sono un infermiere.
Massimo Di Benedetto
Infermiere