Anche Casapound attacca la Provincia sulla morte di Daniza
La notte scorsa militanti del movimento di estrema destra Casapound hanno preso di mira la statua dell'orso che si trova nella rotonda presso il ponte di San Lorenzo, coprendola con un telo nero in segno di protesta nei riguardi della Provincia, rea, secondo gli attivisti, di non informare in modo trasparente sulla vicenda di Daniza. Nel frattempo resta da verificarecome i due cuccioli orfani della mamma potranno affrontare il letargo invernale. Ecco il comunicato diffuso dall'organizzazione politica
«Questa notte i volontari della Foresta Che Avanza, movimento animalista di Casapound, hanno coperto con un telo nero l'orso di plastica della rotonda est del ponte S. Lorenzo.
L'azione vuole simbolicamente denunciare l'oscurità che avvolge il caso Daniza.
Si chiede l'esito della prima autopsia sull' orsa, risalente al 12 settembre e, ancor più importante, una maggiore diffusione di notizie riguardanti i due cuccioli rimasti soli.
"Quest'azione serve a ricordare alle istituzioni"-dichiara il movimento-"che non solo le associazioni, ma anche molti cittadini, indignati dalla morte dell'orsa, sono ben lontani dal lasciare irrisolta la questione o dimenticarsi dei due cuccioli.
Dopo più di due mesi non sono ancora disponibili i risultati della prima autopsia.
Inoltre scarseggiano sempre di più le informazioni riguardanti il monitoraggio dei due orsetti operato dal corpo forestale. Le notizie, spesso vaghe, escono solo saltuariamente quando i due cuccioli stanno affrontando senza madre il loro primo inverno e le possibilità di sopravvivenza erano state dichiarate scarse.
Il calo di interesse mediatico attorno all'accaduto"-prosegue il movimento-"non giustifica la mancata informazione a riguardo e l'oscurità che gravita attorno ad essa.
Ben chiara invece è l'incapacità della provincia nel gestire il progetto life ursus. Non è accettabile che quest'incompetenza venga pagata dagli esemplari coinvolti ritenuti "problematici" con uccisioni drastiche o, nel migliore dei casi, con reclusioni a vita. Un esempio è l'orsa DJ3, figlia della stessa Daniza chiusa nel recinto di Casteller dal 2011 dove resterà a vita».