Pulcini pigiati come l'uva perché «scarti di produzione»
Pigiavano come l’uva i pulcini appena nati: quattro responsabili di un’azienda avicola bresciana, tra le più importanti in Italia, sono indagati dalla Procura di Brescia per maltrattamento e uccisione di animali. Con loro, iscritto nel registro degli indagati anche un veterinario.
Il pm ha esercitato l’azione penale con la citazione diretta a giudizio.
Gli indagati non avrebbero rispettato le direttive europee in merito all’uccisione di pulcini, considerati scarti di produzione.
Le pratiche sarebbero state constatate personalmente dallo stesso magistrato bresciano titolare dell’inchiesta durante le perquisizioni all’interno dell’azienda avicola.
«Oggi esprimiamo la nostra soddisfazione per gli esiti dell’inchiesta. È più che mai necessario contrastare la violazione dei diritti degli animali, proprio in quegli ambiti economici dove tutto viene considerato normale, come l’allevamento a fini di macellazione o a fini di sperimentazione, come nel caso Green Hill».
Così la Lav (Lega antivivisezione), con una nota, commenta l’inchiesta della Procura di Brescia che ha iscritto nel registro degli indagati i quattro responsabili di un’azienda avicola bresciana ed un veterinario. Uccidevano i pulcini schiacciandoli con i piedi come si fa con l’uva durante la vendemmia per smaltire più facilmente quelli non adatti all’ingrasso.
«La storia di questi pulcini per noi rappresenta molto - ha aggiunto Roberto Bennati, vice presidente Lav - è il simbolo dell’applicazione del principio di rispetto, almeno, della legge anche e soprattutto nei settori in cui gli animali vengono utilizzati per scopi economici, come fossero prodotti e, non da ultimo, della nostra lotta senza sosta contro maltrattamenti e uccisioni di animali, anche negli allevamenti. Ci attendiamo, per questo, una condanna esemplare che funga da segnale all’intero settore produttivo e agli addetti ai controlli, pubblici e privati».
Proprio ieri, a proposito delle capacità mentali dei pulcini, la nota rivista Science ha diffuso uno studio svolto dallìUniversità di Padova in collaborazione con l'ateneo di Trento, da cui emerge che i piccoli dei gallinacei sono in grado di far di conto.