Accusati di maltrattamento animale: assolti, riavranno il cane
Nella battaglia in tribunale riguardo ad un presunto abbandono di animale, a farne le spese è stata la bestiola: un cane meticcio di piccola taglia, posto sotto sequestro ed allontanato per quasi un anno dalla famiglia con cui viveva. Ieri il giudice Marco La Ganga ha assolto i proprietari e disposto la restituzione del cane alla famiglia.
La vicenda, che ha visto imputati marito e moglie di Trento, è nata dalla segnalazione in procura di uno zelante agente che aveva notato una grossa catena all'interno dell'abitazione. Con quella catena, secondo l'accusa, la coppia avrebbe tenuto legato il piccolo meticcio «in condizioni incompatibili con la sua natura e produttive di grave sofferenza», senza possibilità di movimento e senza che vi fosse vicino la ciotola dell'acqua e quella del cibo.
L'agente era entrato nell'abitazione della coppia, nel maggio dello scorso anno, per un controllo all'uomo che in quel periodo si trovava agli arresti domiciliari. Ha visto la catena e il piccolo cane e, pensando che l'animale in quelle condizioni fosse in sofferenza, ha presentato denuncia. Già nelle ore successive era partito un controllo da parte del servizio veterinario dell'Azienda sanitaria e il cane era stato posto sotto sequestro. Fino alla sentenza di ieri il meticcio, che non è più tanto giovane dato che ha circa 14 anni, è rimasto lontano dalla sua famiglia.
In aula è stato sentito il veterinario, a cui gli imputati si erano rivolti poco prima che avvenisse il sequestro. Il professionista ha detto di aver visitato il cane in ambulatorio per un problema di salute che si era risolto in pochi giorni, e di non averlo mai trovato, neppure in passato, in condizioni di malnutrizione. Anzi, ha aggiunto, il cane forse aveva il problema opposto: era un po' sovrappeso. Anche l'imputato, difeso dall'avvocato Chiara Pontalti, ieri ha chiesto di essere sentito. Per quanto riguarda le catene trovate nell'abitazione, ha spiegato di averne di tanti tipi perché le utilizza come abbellimento. Ha inoltre negato di aver tenuto il cane legato. «Lo abbiamo cresciuto come un figlio» ha detto.