Ugo Rossi scrive a Matteo Salvini: Non è stato umiliato nessuno
La verifica della Provincia non ha portato alla luce comportamenti scorretti in merito ad un episodio che sarebbe avvenuto nei giorni scorsi al Liceo Russel di Cles, dove un'insegnante avrebbe detto di non volere in classe "piccoli Salvini", dopo che una studentessa aveva affermato che se avesse dovuto scegliere se aiutare uno straniero o un italiano in difficoltà, avrebbe detto "un italiano"
Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, ha scritto una lettera al segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, in merito ad un episodio che sarebbe avvenuto nei giorni scorsi al Liceo Russel di Cles, in Trentino, dove un'insegnante avrebbe detto di non volere in classe "piccoli Salvini", dopo che una studentessa aveva affermato che se avesse dovuto scegliere se aiutare uno straniero o un italiano in difficoltà, avrebbe detto "un italiano". Episodio che aveva suscitato vasta eco sui social network.
"Ci siamo confrontati con il dirigente scolastico, che ci ha manifestato la sua preoccupazione in merito ai ripetuti messaggi offensivi e alle minacce pervenute alla scuola attraverso i canali del web", scrive Rossi. "Nessuna frase che riguardasse la Sua persona e la formazione politica che Lei rappresenta è stata pronunciata - sottolinea il presidente della Provincia di Trento - e nessuna umiliazione è stata inferta ad una studentessa per avere espresso la propria opinione durante una discussione in classe.
In Trentino rispettiamo le idee di tutti, e se ci sforziamo, anche nei confronti degli stranieri, di esercitare le virtù dell'accoglienza e del riconoscimento della pari dignità di ciascuna persona, a maggior ragione sposiamo questi principi nel contesto delle funzioni educative e formative". "Temi come quello dell'immigrazione si prestano naturalmente a confronti anche molto accesi, dentro e fuori la scuola. Ma è nostra cura e responsabilità far sì che - specie in un contesto come quello di un'aula scolastica - ognuno possa esporre liberamente le proprie idee e siamo certi che il professore al centro della vicenda non sia venuto meno ai propri doveri", conclude Rossi.