Ecco il nuovo percorso nascita per le gravidanze fisiologiche
Il nuovo percorso nascita per le gravidanze fisiologiche, approvato oggi dalla Giunta provinciale, punta a cambiare l'approccio all'assistenza durante la gravidanza, il parto e il puerperio. L'idea alla base del servizio è quella di garantire sul territorio in condizioni di prossimità, ovvero più vicino possibile alle persone, la "presa in carico" di madre e bambino dall’inizio della gravidanza a tutto il puerperio, con un'ostetrica di riferimento che operi in costante collaborazione con il ginecologo e le altre professionalità coinvolte nel percorso, secondo un modello organizzativo integrato, diffuso nel nord Europa. Dopo la recente sperimentazione condotta nelle valli Giudicarie con il progetto pilota NathCare (Networking Alpine Health for Continuity of Care - Rete alpina per un'assistenza sanitaria continuativa), il percorso nascita nel 2015 verrà attivato anche in Valsugana e Primiero, nelle valli di Fiemme e Fassa per poi ampliarsi gradualmente su tutto il territorio provinciale durante il prossimo biennio. La Giunta ha stanziato 500.000 euro a supporto del servizio, affidando all'Azienda provinciale per i Servizi sanitari l'estensione del progetto NathCare a tutta la provincia.
Un accordo tra Stato, Regioni, e Province autonome, siglato nel 2010, fissa criteri stringenti per la riorganizzazione della rete assistenziale dell'area materno-infantile. Fra le linee di azione ricomprese nell'accordo vi sono: il rafforzamento della rete ospedaliera e territoriale, lo sviluppo dell’offerta di assistenza in consultori e ambulatori, la diffusione di corsi di accompagnamento alla nascita, l’utilizzo di strumenti informatizzati di comunicazione tra le strutture ospedaliere e territoriali con le persone assistite, la continuità dell’assistenza ostetrica, le dimissioni protette delle puerpere e dei neonati promuovendo il tempestivo ritorno al territorio di provenienza, dopo il parto, e le cure durante il puerperio. In questo senso il percorso nascita per la gravidanza fisiologica a basso rischio viene visto come un continuum, che va dai servizi territoriali dell'ambito di residenza al punto nascita prescelto per il parto, per poi completarsi con l'assistenza ambulatoriale e domiciliare nel puerperio, successivamente alla dimissione dall'ospedale, il tutto secondo un modello organizzativo integrato per garantire alle donne in gravidanza un'ostetrica di riferimento che operi in costante collaborazione con il ginecologo e le altre professionalità coinvolte nel percorso. Obiettivo: assicurare la centralità di madre e bambino, secondo un modello di riferimento internazionale conosciuto come "caseload midwifery care", diffuso nel Nord Europa.
In sostanza si tratta di un percorso territoriale a conduzione ostetrica per l'accompagnamento e il sostegno alla donna e al nucleo familiare lungo la gravidanza, il parto e il puerperio, i cui obiettivi sono: identificare i fattori di rischio e le azioni di protezione; distinguere fra il decorso fisiologico e patologico; garantire una risposta globale ai bisogni della donna; promuovere il benessere di donna e bambino. Dopo la positiva esperienza del progetto pilota NathCare nelle valli Giudicarie, si è deciso di attivare nel 2015 il nuovo percorso nascita per la gravidanza fisiologica in Valsugana e Primiero, nelle valli Giudicarie, nonché nelle valli Fiemme e Fassa, e di estenderlo quindi gradualmente nel 2016 a val d'Adige, Alto Garda e Ledro e Vallagarina, e nel 2017 alle valli di Non e di Sole e alle altre realtà territoriali. L'Azienda sanitaria potrà avvalersi anche del supporto dell'ospedale San Camillo, con il quale è stato siglato nel dicembre 2012 un protocollo di intenti. Con una successiva deliberazione, la Giunta ha affidato all'Azienda sanitaria l'implementazione di attività correlate al completamento del progetto pilota NathCare (Networking Alpine Health for Continuity of Care - Rete alpina per un'assistenza sanitaria continuativa), finanziato nell'ambito del Programma di cooperazione territoriale "Spazio Alpino". L'obiettivo generale del progetto è l'integrazione ospedale-territorio per riuscire a fornire, in particolare ai malati cronici, un'assistenza improntata alla continuità: al centro c'è il paziente e attorno ad esso si confrontano i professionisti che lo prendono in carico, in un network integrato di cui fanno parte gli ospedali e le strutture territoriali che hanno in carico i pazienti. Ogni territorio alpino che ha aderito al progetto ha scelto uno specifico servizio di cura, il Trentino ha individuato appunto il percorso nascita. L'Azienda provinciale per i Servizi sanitari dovrà promuovere azioni organizzative e formative correlate all'ottimizzazione del percorso, anche nei territori individuati dalla Giunta, e potenziare la piattaforma informatica che supporta il progetto.