Orso, la posizione di Ugo Rossi: «Dobbiamo abituarci a conviverci»
«Gli orsi ci sono e dobbiamo imparare a convivere con loro». Ugo Rossi, nel commentare l’ultimo incontro ravvicinato tra orso e uomo - che venerdì sera che è costato al 42enne di Villazzano Marco Zadra una ferita al braccio ed attimi di terrore - non ha dubbi: «Qui in Trentino non abbiamo territori sconfinati, non siamo in Oregon, né in Canada né al parco di Yellowstone. Quindi quanto è accaduto non deve essere visto come un problema, ma come una normale possibilità. Con questo non intendo certo dire che non siamo vicini allo sfortunato protagonista, che si sarà preso un grande spavento, ma voglio far capire che gli incontri devono essere considerati possibili e ci si deve regolare di conseguenza».
Il presidente della Provincia ha voluto subito distinguere l’episodio di tre giorni fa con quello dell’estate scorsa, in val Rendena: «In quel caso, protagonista era stato un esemplare problematico, come Daniza, che già molte volte aveva mostrato la tendenza ad avvicinarsi a centri abitati e persone. Ma da quanto è stato possibile comprendere fino ad ora, invece, a Zambana l’orso e l’escursionista si sono ritrovati per caso, mentre entrambi si trovavano tranquillamente nel bosco. Ed in una situazione simile è l’uomo che deve attrezzarsi per evitare incontri simili, come ha già detto l’assessore Dallapiccola. È bene iniziare davvero a considerare questi incontri come possibili, non eccezionali, e seguire quei consigli che soprattutto i residenti, in quanto conoscitori e fruitori del loro territorio per dodici mesi all’anno, devono fare propri: evitare l’imbrunire, far sì di fare rumore spostandosi, chiacchierando se si è in due o più o mettendosi al polso braccialetti con dei campanellini».
Rossi insiste sul fatto che l’episodio di Zambana non debba essere considerato «problematico» per evitare «quelle polemiche da bar - nel caso del diffondersi ingiustificato di timori - o da salotto, nel caso di un certo ambientalismo fatto spesso da gente che un orso nemmeno lo ha mai visto e non ha nemmeno i boschi sopra casa, che avevamo visto scatenarsi dopo l’episodio di Daniza. Certo, se poi risultasse che l’orso di Zambana è problematico - cosa che al momento non è emersa - prenderemo provvedimenti. Non è che dopo il caso Daniza, non facciamo più nulla. Se un problema c’è, lo si affronta. Ma qui si è trattato solo di un incontro che spetta all’uomo, ora, saper evitare attraverso i metodi che ho ricordato».