L'accusa del difensore civico Daniela Longo «Azienda sanitaria, Inps e Itea poco trasparenti»
Trasparenti sì, ma soltanto virtualmente. Perché quando si tratta di mettere parole su carta gli enti pubblici sono più difficili da decifrare di un testo in aramaico. Se ci fosse la «Tonca» del Difensore civico a finire in ammollo nell’Adige per il comportamento che tengono nei confronti dei loro clienti, i cittadini, sarebbero Inps, Azienda sanitaria ed Itea.
Nel tradizionale rapporto del lavoro svolto nell’anno l’avvocato Daniela Longo ha posto al centro del suo discorso proprio la mancanza di chiarezza nella comunicazione da parte della pubblica amministrazione. Non a caso ha messo come citazione anonima del dossier «Le parole, come gli occhiali, confondono tutto ciò che non rendono più chiaro».
Quasi 900 i casi «in entrata» segnalati dai cittadini nel 2014 e 990 quelli «in uscita», cioè risolti o chiusi per mancanza di risposta da parte dell’interlocutore.
Per esempio l’Inps. «Con cui - ha spiegato il difensore civico - ci sono oggettive difficoltà di comunicazione visto che numerosi cittadini si sono rivolti al nostro ufficio perché prenda contatto con quest’ente al loro posto». Perché? Perché le informative dell’ente non sono comprensibili e il reperimento di dati richiede l’accesso a strumenti informatici che molti anziani (guarda caso la maggior parte degli utenti dell’istituto di previdenza) non padroneggiano. «E il dover ricorrere all’aiuto di figli o nipoti aumenta il loro disagio» speiga il difensore civico. Che, come consiglio, invita l’Inps ad utilizzare canali informativi più tradizionali, per esempio aumentando gli sportelli.
Non solo. Nella relazione si spiega che «l’istituto previdenziale purtroppo non ha evaso la maggior parte delle richieste» avanzate dal difensore civico «e le risposte, quando pervenute, sono giunte dopo parecchi mesi».
Se con l’ente che paga le pensioni si hanno problemi di lentezza, con l’Azienda sanitaria «ci si trova di fronte ad un muro». «Quando come ufficio sollecitiamo l’Apss perché risponda alle richieste di chiarimento dei cittadini troviamo spesso rigidità e fatichiamo a dialogare». Succede, quindi, che molti cittadini perdano il treno per partecipare a bandi o ottenere prestazioni economiche. «La distanza con i cittadini - è il commento di Daniela Longo - si coglie da questa nebulosità della pubblica amministrazione».
Infine una «ripassata» anche all’Itea. Che se da un lato ha velocizzato le risposte ai quesiti del difensore civico, dall’altra manda a casa degli assegnatari delle case pubbliche rendiconti incomprensibili delle spese sui servizi comuni «e non tiene conto dei diritti dei proprietari di immobili gestiti dall’ente».
C’è poi tutta la questione del rapporto tra cittadini e comuni. Qui i terreni di scontro sono sostanzialmente due: l’urbanistica e l’edilizia abitativa. «I trentini - spiega Longo - tengono molto al territorio e quando notano clamorosi abusi edilizi non mancano di segnalarlo all’autorità di competenza». I comuni, però non sono celeri nel verificare le segnalazioni mediante sopralluoghi. Ci sono poi abusi veri e propri commessi dalle stesse amministrazioni comunali. Il difensore civico cita il caso dell’articolo 31 della legge provinciale 6 del 1993 sugli espropri gratuiti. «Doveva trattarsi di una norma transitoria che è poi però rimasta nell’ordinamento, che permette di non indennizzare il privato che subisce l’esproprio di un bene Si tratta infatti a determinate condizioni di espropriare un terreno utilizzato da tutti per almeno vent’anni».
Tra le cause affrontate anche quelle relative all’inquinamento acustico e ai progetti dei Consorzi di miglioramento fondiario che, secondo Longo, dovrebbero prestare più attenzione ai grandi impianti irrigui che spesso impongono impegni di spesa importanti per terreni destinati prevalentemente a bosco o comunque non coltivati a causa di condizioni impervie.
Per quanto riguarda il proprio ruolo di garante dei minori, Longo sottolinea due criticità. Primo tra tutti il rischio del «cyberbullismo». Per questo come garante ha avviato nei mesi scorsi un progetto per promuovere tra i minori e i genitori una adeguata conoscenza e padronanza del mondo del web
Il secondo tema riguarda quello di bambini e adolescenti problematici. Nel 2014 è stato organizzato un corso di formazione per tutori volontari, fornendo così al tribunale dei minorenni e ai Giudici Tutelari un elenco di persone motivate e pronte a svolgere questo incarico particolarmente delicato.
Ecco la relazione completa:
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