Olivi: Poste a singhiozzo e l'azienda non ci ascolta
Poste a singhiozzo, la Provincia di Trento pensa a una alleanza con Bolzano per riuscire a migliorare il servizio e evitare che ci siano in futuro nuove chiusure di uffici e nuovi peggioramenti per i cittadini della regione. A proporre un accordo con il Sudtirolo per andare a trattare uniti con Poste italiane è il vicepresidente della Provincia, Alessandro Olivi. «Dall'azienda finora non sono arrivate risposte soddisfacenti - afferma l'assessore all'economia - Loro rispondono spiegando di rispettare le norme e le regole dell'Agenzia sulle comunicazioni. Credo che sia fondamentale, nell'ambito dei rapporti più stretti che ci sono tra Trento e Bolzano, avviare una trattativa con le Poste a livello di Province unite, proponendo anche di mettere sul tavolo delle risorse in cambio di un servizio migliore».
«Ho chiesto al presidente della Provincia, Rossi, di poter capire se assieme a Bolzano, che ha su questo tema problemi analoghi ai nostri, si possa fare una proposta regionale per mettere in campo risorse in cambio di servizi», sottolinea ancora Olivi. Secondo il vicepresidente della Provincia, «l'errore delle Poste è di pensare che non possono risparmiare risorse con servizi migliori. Il fatto è che ad esempio non è stata fatta una mappatura delle periferie e della densità abitativa, che non è maio stata presa in considerazione seriamente. Sarebbe opportuno, quindi, fare un accordo quadro con le due Province, per evitare questo sgretolamento del servizio che non può andare avanti così. Il rischio è che, di questo passo, ci chiudano altri uffici postali».
La presa di posizione di Olivi arriva all'indomani della notizia di una ulteriore riduzione del servizio da parte delle Poste in Trentino. Dal 2017, secondo l'annuncio arrivato l'altro ieri dalla spa pubblica, la posta verrà consegnata cinque giorni ogni due settimane: al lunedì, mercoledì, venerdì della prima ed al martedì e giovedì della successiva. Poste Italiane ha infatti firmato con i sindacati l'accordo sulla riorganizzazione del servizio del recapito della corrispondenza. Confermando le voci che erano già circolate da qualche giorno riguardo al «nuovo corso» - varato in vista della quotazione in borsa della società - che interesserà una revisione del settore meno remunerativo, più critico, per Poste. Ovvero quello del recapito della posta.