Cane venduto senza pedigree multa di 1.600 euro all'allevatore

Si è concluso con una condanna il processo per frode in commercio che vedeva imputato un allevatore trentino, accusato di avere venduto un cane senza pedigree

Si è concluso con una condanna il processo per frode in commercio che vedeva imputato un allevatore trentino, accusato di avere venduto un cane senza pedigree. L’uomo dovrà pagare una multa di 1.600 euro, oltre alle spese processuali.

Protagonista inconsapevole della vicenda giudiziaria un Beagle, un cane da caccia ma anche da monta, acquistato nel 2012 per 726 euro. Al momento dell’acquisto l’allevatore aveva garantito l’esistenza del pedigree, un documento necessario affinché i padroni di femmine della stessa razza siano disponibili all’accoppiamento. Con il trascorrere dei mesi l’animale, di nome Enea, è cresciuto, la maturità sessuale si avvicinava (con relative opportunità di accoppiamenti a pagamento), ma il certificato non veniva prodotto.

Il venditore avrebbe accampato varie scuse per giustificare il ritardo nella certificazione, ma alla fine il pedigree non si era mai materializzato. A quel punto il proprietario aveva chiesto di avere copia dei pedigree dei genitori di Enea, ma mentre quello del padre era stato consegnato, di quello della madre non c’era traccia. E per ottenere il certificato che attesta la genuinità della razza occorre avere entrambi i genitori con pedigree.
E così il proprietario ha deciso di denunciare il venditore e chiedere un risarcimento dei danni per le mancate occasioni di monta.

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