La banda dei dentisti colpisce ancora Rubano attrezzature e strumenti costosi
Una banda organizzata, che agisce probabilmente su commissione, negli ultimi mesi è diventata l’incubo degli studi dentistici del Trentino
Una banda organizzata, che agisce probabilmente su commissione, negli ultimi mesi è diventata l’incubo degli studi dentistici del Trentino. I malviventi, infatti, colpiscono i professionisti asportando con maestria e padronanza dei ferri del mestiere, attrezzi di valore. Il tutto nel corso di raid notturni.
L’ultimo episodio è accaduto in città, nello studio del dottor Paolo Mazzola, in via Antonio da Trento, laterale di corso Buonarroti.
Qui, la notte tra il 3 e 4 marzo, ignoti sono penetrati nello studio dopo aver forzato la finestra al primo piano. «Hanno asportato tutta la manipoleria più preziosa, dalle turbine al sensore radiografico e poi il caschetto con lenti di ingrandimento e altri importanti attrezzi. Il tutto per un valore di 16 mila euro. Hanno preso tutto con una certa accuratezza, quasi fossero del settore o comunque conoscessero bene gli attrezzi che stavano maneggiando». Dallo studio, nell’occasione, è sparito anche un computer portatile. «Un fatto grave, ma la cosa più sconvolgente è che il giorno che mi sono presentato alla polizia ero la dodicesima persona della giornata che denunciava un furto e, dopo di me, ne sono arrivate altre», racconta il professionista.
Ma il dottor Mazzola non è l’unico dentista vittima della banda. Nei mesi scorsi era accaduto a Riva del Garda dove, nello studio del dottor Claudio Dutto, era sparita attrezzatura per un valore di 40 mila euro. Altri furti sono stati messi a segno in valle dei Laghi, e altri tentati in via Muredei dal dottor Fumarola e dal dottor Mosna.
Proprio per mettere in guardia tutti gli associati l’Andi di Trento, associazione nazionale dentisti italiani, ha inviato una mail agli iscritti per spiegare loro quanto sta accadendo e invitarli ad alzare il livello di guardia per evitare di subire ammanchi per decine di migliaia di euro.
«È evidente che si tratta di gente capace ed esperta - spiega il presidente dell’Anti di Trento, il dottor Stefano Bonora - in quanto dove sono entrati in azione non hanno effettuato danni alle apparecchiature ma hanno rubato asportando con una certa maestria gli attrezzi che volevano. Sapevano cosa cercavano ed è evidente che sapevano maneggiare l’attrezzatura. Noi abbiamo inviato la mail proprio per invitare tutti a stare attenti. In queste situazioni l’unica cosa da fare è alzare il livello di guardia cercando di istallare dei sistemi di sorgeglianza e assicurarsi».
Fino ad ora, ad esempio, non tutti i dentisti avevano ritenuto opportuno assicurarsi contro il furto della propria attrezzatura in quando non era particolarmente allettante per le bande di ladri che solitamente cercano apparecchiature elettroniche o denaro contante. Per il momento l’attività di questa banda sembra essere limitata al territorio trentino. «C’è stato qualcosa anche nel Veronese ma meno che da noi. Ne parlavo proprio l’altro giorno ad un incontro a Roma e i colleghi mi dicevano che da loro effettivamente ci sono stati furti ma i ladri cercavano contante o oggetti di valore, ma non attrezzature da lavoro. Evidente che chi agisce qui lo fa su commissione, sapendo dove smerciare poi l’attrezzatura». L’impressione è che la refurtiva venga portata fuori dai confini italiani. «Nessuno di noi comprerebbe oggetti di questo tipo da canali non istituzionali o attrezzatura di seconda mano senza sapere da dove provengono i pezzi. Per questo escludiamo che siano ricettati sul nostro territorio».