Sentenza su ex vertici Total mentre Renzi critica i giudici
Mentre infuria lo scontro politico sulle conseguenze dell'inchiesta sul petrolio in Basilicata, il Tribunale di Potenza ha emesso ierii una sentenza di condanna a pene detentive per alcuni ex dirigenti della Total.
Il verdetto apre una finestra su una storia che ormai può essere definita tormentata, quella del centro oli che la compagnia francese sta realizzando a "Tempa Rossa", fra Corleto Perticara e Gorgoglione.
La sentenza è giunta poco dopo che il presidente del Consiglio e segretario del Pd, Matteo Renzi, aveva affermato durante la direzione del suo partito che a Potenza nascevano inchieste senza però arrivare a sentenze.
"Ho detto sentenza definitiva", ha puntualizzato Renzi quando il governatore della Puglia, Michele Emiliano, aveva rilevato la sua leggera imprudenza nel pronunciare la frase.
Ma dal punto di vista giudiziario la sentenza di condanna a poco più di 47 anni di reclusione (rispetto ai circa 90 anni chiesti dal pubblico ministero, Veronica Calcagno) chiude - in primo grado - una vicenda cominciata il 16 dicembre 2008. L'allora amministratore delegato di Total, Lionel Lehva, finì in carcere insieme ad alcuni dirigenti locali della compagnia: vi rimasero fino al 31 dicembre, quando ottennero gli arresti domiciliari.
Lehva è stato condannato a tre anni e sei mesi di reclusione; gli ex dirigenti Total Roberto Pasi e Roberto Francini a sette anni ciascuno; l'ex manager della Total Jean Paul Juguet a tre anni a sei mesi. Sette anni anche ad un imprenditore e all'ex sindaco di Gorgoglione.
L'inchiesta ipotizzava la costituzione di un'associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e alla turbativa d'asta per gli appalti dei lavori per la costruzione del centro oli di "Tempa Rossa"; ed, inoltre, fatti specifici di corruzione e concussione. Si era allora all'inizio dei lavori per costruire il centro oli, che ora è in avanzata fase di realizzazione e "governerà" - forse dal 2017 - l'estrazione e il primo trattamento di 50 mila barili al giorno di petrolio.
Le indagini furono coordinate dall'allora pm di Potenza, Henry John Woodcock - ora in servizio a Napoli - che oggi ha espresso "viva soddisfazione" per la sentenza: "Conferma la bontà dell'impianto accusatorio", ha aggiunto.