Bicigrill, il Tar stoppa «la movida»
Doccia fredda sulla movida trentina. I «mercoledì Over» del Bicigrill, appuntamento in grado di calamitare presso la struttura di via Lidorno migliaia di giovani e non solo, per ora vanno in archivio. Il Tar di Trento, infatti - dopo avere respinto la richiesta di sospensiva - ha bocciato anche il ricorso contro l'ordinanza di messa in pristino emessa dal Comune di Trento il 21 settembre dell'anno scorso, che di fatto stoppava gli eventi.
Il motivo del contenzioso è noto. Secondo palazzo Thun i titolari non avrebbero rispettato gli obblighi previsti dalla convenzione sottoscritta con l'amministrazione, che prevedeva un posto di sosta e ristoro a servizio della pista ciclabile, un parco con coltivazione di fiori e piccoli orti biologici e piante officinali (sull'area agricola) e, nella zona centrale del parco, davanti al nuovo edificio, un'area «polifunzionale», idonea «ad ospitare all'occorrenza», eventi come «concerti, mostre», ma anche uno «spazio ricreativo per i più piccoli». Invece - questo contestava il Comune - presso il bicigrill e l'area circostante si svolgevano «intrattenimenti musicali destinati a numeroso pubblico (da 600 a 1.500 - 2.000 persone) con musica, balli e somministrazione di alimenti e bevande sia all'interno della struttura bicigrill sia all'esterno, nell'ampio prato, che corrisponde all'area agricola, antistante l'edificio». Attività ritenute «incompatibili» con le destinazioni urbanistiche delle due aree. Da qui l'ordinanza e il divieto ai mercoledì musicali.
Una ricostruzione contestata dai titolari del Bicigrill. Orso Iniziative srl, Azienda agricola Castelpian, Mario Leonardi e Mirio Segata, attraverso gli avvocati Alfonso Pascucci e Domenico Laratta, avevano presentato ricorso al Tar, negando la trasformazione urbanistica e rispondendo che si trattava di eventi a carattere occasionale. Non solo. I ricorrenti citavano proprio quanto previsto dalla convenzione. «L'utilizzo per attività ludiche dell'intera area in discussione sarebbe stata sin dall'inizio "pianificata e relazionata" - hanno ribadito - posto che il progetto allegato al titolo concessorio prevede la realizzazione di un "prato polifunzionale (per attività e manifestazioni)" quale "attività integrativa del servizio bicigrill"».
Insomma, l'organizzazione di eventi, anche musicali, per la difesa integrerebbe così «un'attività facoltativa che valorizza l'intera area di sosta e ristoro ciclabile» e la stessa convenzione lascerebbe libera ogni altra attività imprenditoriale da svolgere sull'area. Una tesi che i giudici non hanno però condiviso.
Dunque, per ora, addio ai «mercoledì» del Bicigrill, che ovviamente proseguirà la sua attività di ristorazione. «C'è grande delusione», osserva l'avvocato Pascucci, ricordando però che i ricorrenti sperano di poter trovare una soluzione, anche se non escludono un ricorso al Consiglio di Stato. «Manca solo l'orto, già in previsione di essere costruito, come il gioco per i bambini», spiega il legale, evidenziando che durante gli eventi non sono mai sorti problemi. «A questo punto si dovrà aprire un confronto con il Comune, per capire quali siano i limiti da attribuire ad attività di questo genere. Ovviamente - dice - non è pensabile che sia destinata solo al ciclista: l'impegno economico non lo giustificherebbe».