Niente fucile per un furto di 20 anni fa
La sentenza del Tar
Per aver rubato un paio di anfibi militari nel 1996, un cacciatore trentino rischia ora di non poter più detenere il fucile. Il paradosso è che l’uomo era già titolare di una licenza di porto di fucile per uso caccia da 12 anni. Per questo motivo l’uomo si è rivolto al Tar ed il suo ricorso è stato accolto.
A dicembre dello scorso anno al cacciatore venne notificato il provvedimento con il quale veniva respinta la richiesta di rinnovo della licenza di porto di fucile per uso caccia: la questura aveva infatti accertato che a carico del richiedente c’era una sentenza di applicazione di pena emessa nel novembre del 1996 per il reato di furto militare in concorso (era stato condannato per essersi impossessato di anfibi, camicia, tuta e divisa militare). Il cacciatore, nel ricorso, ha precisato di aver ottenuto la riabilitazione con provvedimento del Tribunale di sorveglianza nel marzo 2003 e che, da allora, la questura gli aveva regolarmente rilasciato e rinnovato la licenza.
Nella sentenza del Tar viene evidenziato che l’uomo all’epoca venne condannato non alla pena di reclusione ma alla pena sostitutiva del pagamento di una multa e che «l’autorità amministrativa non poteva disporre, automaticamente e senz’altro rilievo o osservazione, il diniego di rinnovo della licenza, come è invece accaduto». I giudici amministrativi dispongono che l’amministrazione rivaluti l’istanza presentata dall’uomo, «verificando se il fatto isolato e risalente possa tuttora, e tenuto conto della complessiva condotta di vita dell’interessato, risultare concretamente ostativo al rilascio del titolo per la caccia richiesto», prima di pronunciarsi nuovamente.