Pompieri, capi e ispettori silurano il presidente Flaim
La svolta ci sarà. Mancano ancora cinque giorni all’appuntamento - cruciale, per il futuro della Federazione dei corpi dei vigili del fuoco volontari del Trentino - in cui si ritroveranno l’attuale direttivo guidato da Alberto Flaim, il presidente della Provincia Ugo Rossi, l’assessore alla protezione civile Tiziano Mellarini ed il dirigente Stefano De Vigili, ma qualche certezza già c’è e nella serata del 19 luglio se ne potrà soltanto prendere atto.
La prima e più importante è che l’attuale presidente dovrà farsi da parte. Una notizia che forse a qualcuno potrà apparire scontata, ma che invece tale non è: in queste burrascose settimane Alberto Flaim si era sempre detto convinto della possibilità di poter ricucire lo strappo e andare avanti e così anche alcuni degli ispettori a lui più vicini all’interno del consiglio.
Con il passare dei giorni tuttavia, l’ingegnere delle Esteriori, alla guida della Federazione dal 2009 è rimasto sempre più solo. Della rivolta di gran parte dei comandanti - in occasione dell’ultima loro assemblea, venerdì 1° luglio - hanno preso atto anche gli ispettori a cui inizialmente non spiaceva il mantenimento dello status quo, ovvero otto su tredici a fronte dei cinque più attivi nel portare avanti il fronte del cambiamento.
A spingerli a sostenere il cambio al vertice - pur non scagliandosi contro Flaim ma salutandolo e ringraziandolo per il lavoro svolto, tramite un documento inviato anche all’assessore - gli input giunti da gran parte dei loro comandanti.
Tutti, insomma, anche all’interno del direttivo, hanno capito che lo scollamento tra la base e gli attuali vertici è ormai definitivo.
Lunedì, il giorno prima dell’incontro del direttivo con i rappresentanti della Provincia, i comandanti si incontreranno, probabilmente con l’intento di formulare un documento da sottoporre ai vertici della Federazione la sera dopo. Ma anche i componenti dello stesso direttivo, senza Flaim, in questi giorni si sono incontrati: lo hanno fatto mercoledì sera, con il «mandato» di tastare il polso ai propri corpi in vista dell’incontro di martedì.
Quali, a questo punto gli scenari possibili?
Una domanda delicata, anche perché a molti, nella base, sembra poter non bastare l’addio di Flaim. Sta prendendo corpo l’ipotesi di affidare la Federazione all’attuale vicepresidente Roberto Dalmonego, che farebbe il «traghettatore» per sei mesi, il tempo di organizzare le norme per nuove elezioni dirette che permettano ai comandanti di eleggere presidente e direttivo, con un corposo rimpasto anche in giunta (l’organo che affianca presidente e vice ed è composto da tre dei tredici ispettori che siedono nel direttivo).
Ma questa prospettiva non piace a chi vorrebbe un cambiamento radicale: via tutti coloro che hanno avuto compiti esecutivi in questi anni. Sarà necessario attendere l’incontro di lunedì dei comandanti e quello del giorno dopo per conoscere quale sarà il futuro assetto della Federazione ma non si può escludere l’ipotesi del commissariamento: uno scenario inedito per il mondo della Federazione.
Che, per fortuna, riguarda solo i vertici di una macchina - quella dei vigili del fuoco volontari trentini - che grazie alla generosità e passione dei suoi oltre settemila uomini ha dimostrato di poter continuare a lavorare efficacemente a servizio della comunità a prescindere dai problemi del «management» dell’organismo che riunisce i corpi trentini.