L'orso spaventa una cavalla: pastore ferito a colpi di zoccolo
Luca Giuliani, proprietario di un gregge insieme a Orlando Bolognani, non sa più a che santi votarsi per tenere a bada l'orso
Luca Giuliani, proprietario di un gregge insieme a Orlando Bolognani, non sa più a che santi votarsi per tenere a bada l'orso. E adesso sta valutando, insieme al suo avvocato, Claudio Tasin, di fare causa alla Provincia e chiedere i danni.
Giovedì sera, a poche ore dall'assalto scattato nella notte precedente, l'animale è tornato ad assalire le pecore al pascolo sul Monte Bondone. Il bilancio è di altri tre ovini adulti uccisi, più un agnellino, che portano a otto il numero di animali ammazzati dal plantigrado. Ma l'ennesimo blitz dell'orso avrebbe potuto causare danni per peggiori: l'operaio rumeno che da anni aiuta i titolari con il gregge, nel tentativo di calmare una cavalla spaventata dall'orso, si è preso un calcio. Il colpo ha colpito il pastore alla spalla, provocandogli una grave ferita. La prognosi è di 20 giorni. «È andata non bene, ma benissimo», l'amaro commento di Giuliani, consapevole che l'effetto di quel colpo avrebbe potuto avere conseguenze ben peggiori. Nel giro di pochi giorni, come detto, l'orso
ha fatto «visita» per ben due volte al gregge che, dalla località Velan, è stato spostato di circa cinque chilometri, nella zona del Cornetto. Una scelta obbligata, visto che l'animale era divenuto una presenta pressoché quotidiana. «Era su dodici ore di fila, ogni giorno, dalle 6 di sera alle 6 di mattina», evidenzia Giuliani.
Nella notte fra mercoledì e giovedì, come riportato sull'Adige, l'orso aveva già assalito il gregge. «Mi ha avvisato il pastore dicendomi che su era accaduta una strage - aveva raccontato Bolognani - Che l'orso aveva rotto il recinto, fatto scappare tutte le pecore verso la cima del Cornetto, e che a 200 metri ne aveva uccise quattro».
Un'incursione che faceva seguito ad un'altra, avvenuta una ventina di giorni prima: una pecora era stata sbranata e un'altra, spaventata, era finita in un crepaccio. Giovedì sera, come detto l'ennesimo attacco, che ha lasciato «sul campo» tre pecore ed un agnellino morti. Ma il terrore scatenato dall'arrivo dell'orso, come detto, ha causato anche il ferimento del pastore rumeno. colpito da un calcio mentre cercava di calmare la cavalla, poi fuggita e ritrovata ad alcuni chilometri di distanza. E il timore dei pastori è che, oltre alle pecore uccise, ce ne siano altre disperse, finite magari in qualche dirupo durante la fuga.
Per riuscire a limitare i danni i pastori hanno preso una serie di contromisure: dal recinto elettrificato ai cani maremmani. «I cani lavorano bene - dice Giuliani - ma questo orso è un maschio bello grosso e spaventa le pecore, che scappano». E così la sera i pastori si trovano a dovere vagare con il buoi per cercare quelle fuggite.
Comprensibile, quindi, l'esasperazione di Giuliani, dopo l'ennesimo blitz. Il pastore, peraltro, non se le prende con l'orso. «Capisco che bisogna conviverci e che ci siano persone che, magari, vengono perfino in gita per vederlo. Ma per chi lavora in montagna e già deve combattere con altri problemi, come la burocrazia, la situazione è davvero brutta».
Per questo, insieme al loro legale, l'avvocato Tasin, i pastori stanno valutando di chiedere i danni a piazza Dante, sia per le pecore uccise che per il ferimento del dipendente.