È un autentico collezionista di reati Tentata rapina e tre furti in un solo giorno
È un collezionista di denunce e ha raggiunto in un solo giorno due record: il numero di episodi a lui contestati - tentata rapina, porto abusivo d’arma, ricettazione e tre furti di abbigliamento in tre differenti negozi per un valore di 30mila euro - e il «miracolo» di essere ancora a piede libero. Protagonista è un tunisino di 39 anni, irregolare. Sebbene sia a Trento solo da poche settimane, l’uomo è riuscito ad evitare per ben cinque volte il carcere, per episodi legati allo spaccio, per un’aggressione e ieri, dall’alba a sera, per una sfilza di reati.
Ha iniziato presto, ieri, il suo «lavoro».
Nel suo vagabondare in città, alle 5 del mattino si è imbattuto in un giovane che stava consegnando il pane fra via Diaz e via Oss Mazzurana. Si è avvicinato e con un coltello puntato contro gli ha intimato di consegnargli soldi e anche il pane. Il fattorino, grazie al suo sangue freddo e ad una certa prestanza fisica, è riuscito a scansare la mano dello straniero e a ripartire alla guida del furgone; ha subito dato l’allarme alle forze dell’ordine, ma le pattuglie che hanno perlustrato le vie del centro non hanno trovato nessuno che corrispondesse alla descrizione del rapinatore. Probabile che l’uomo fosse già impegnato in altro.
Alle 6.30 del mattino un’altra telefonata alle centrali operative di 112 e 113 avvisava che, sempre in via Oss Mazzurana, un individuo stava nascondendo alcuni grossi sacchi nei cespugli di un cortile interno. La volante si è precipitata sul posto e l’uomo è stato bloccato. Nei sacchi, otto quelli sequestrati dalla polizia, c’erano 90 capi di abbigliamento griffati, per un valore che sfiora i 30mila euro, rubati nel magazzino del negozio «L’incontro». «Pare si sia arrampicato sulla staccionata ed abbia raggiunto la finestra, al primo piano del palazzo - spiega Giulia Mulbach, figlia dei titolari della boutique - nel magazzino avevamo i vestiti utilizzati per le fotografie che pubblichiamo sul nostro sito in anteprima. Come è stato ricostruito dalla polizia, l’uomo ha preso dei sacchi (del tipo azzurro utilizzati per la raccolta differenziata, ndr) in cui ha infilato i capi, e poi ha gettato tutto dalla finestra, tentando di nascondere la refurtiva. Infine si è rivolto al tabacchino vicino, chiedendo di chiamare un taxi».
Ma a quell’ora la città si stava già svegliando e le mosse dell’uomo non sono passate inosservate. Una segnalazione è arrivata alla polizia e pochi istanti dopo una volante era in via Oss Mazzurana. L’uomo è stato accompagnato in questura per l’identificazione e nel corso di una perquisizione è emerso parecchio altro. Oltre ad indossare un paio di pantaloni firmati del valore di alcune centinaia di euro, presi nel magazzino del negozio, aveva un coltello lungo 30 centimetri, una forbice e, soprattutto, un cellulare di cui non ha saputo giustificare la provenienza: si tratta del telefonino sparito la stessa notte nel locale Zimbiss in via Belenzani, assieme a bottiglie di alcolici che lo straniero avrebbe «assaggiato», dato che era visibilmente alterato.
Alla segnalazione per il furto di capi di abbigliamento e per la tentata rapina, si è aggiunta l’accusa di ricettazione del telefonino, ma non è scattato l’arresto: sentito il pubblico ministero di turno, per il tunisino è scattata la denuncia a piede libero. L’uomo è stato rilasciato, ma negli uffici della questura è tornato poco dopo. All’una del pomeriggio, infatti, la polizia è stata chiamata dai responsabili dell’Oviesse in viale Verona per un uomo che stava uscendo dal negozio senza pagare alcuni vestiti. Gli agenti hanno subito riconosciuto il ladro: era il tunisino fermato all’alba in centro. È scattata una nuova denuncia. Rilasciato, ha nuovamente colpito verso le 19. Quella per l’abbigliamento sarebbe per lui una vera e propria fissazione, dato che le volanti della polizia lo hanno fermato con addosso vestiti appena rubati per un valore di 70 euro.
Anche questa volta è stato fermato in via Oss Mazzurana, accompagnato in questura e segnalato all’autorità giudiziaria.
A questi «guai» recenti, si aggiungono quelli passati. Dieci giorni fa il tunisino è stato denunciato per porto abusivo d’armi e per lesioni aggravate, per aver ferito con un coltello un suo connazionale, nei pressi della chiesa dei Cappuccini, alle Laste, dove c’è la mensa per le persone in difficoltà. Il violento episodio, secondo la polizia, era maturato nel corso della spartizione del «bottino», un cellulare e dei contanti che vittima ed aggressore aveva rubato poco prima ad un altro uomo. La scorsa settimana, inoltre, il tunisino era stato fermato nei pressi di Santa Maria Maggiore, nel corso dei controlli contro il degrado voluti dal questore: era stato trovato con 9 dosi di eroina. Anche in quel caso niente arresto, ma una denuncia per spaccio.