L'uccisione del killer di Berlino Angela Merkel ringrazia l'Italia
Sollevata, grata all’Italia ma anche preoccupata di tamponare al più presto con rapide misure le polemiche per il flop della sicurezza tedesca, di cui sondaggi elettorali e dibattito sui social sono un termometro. I sentimenti contrastanti di Angela Merkel si mescolano tutti nel discorso al paese che la cancelliera fa in diretta televisiva, quattro ore e mezzo dopo la notizia che il super ricercato per la strage di Berlino è stato ucciso in Italia.
Al nostro paese sono riservate le sue prime parole. «Il nostro grande grazie va alla polizia italiana, alla sicurezza e alla giustizia per la stretta collaborazione in questo caso», ha detto la cancelliera dopo aver raccontato la breve telefonata con la quale Paolo Gentiloni le aveva ufficialmente comunicato che l’incubo di Anis Amri era finito a Sesto San Giovanni. E «in particolare al poliziotto ferito nella sparatoria» Merkel ha augurato «una pronta e completa guarigione». Dopo aver lodato «la cooperazione anche degli altri partner internazionali», la cancelliera è ritornata sul nostro paese per ricordare, assieme all’autista polacco Lukasz Urban, anche Fabrizia Di Lorenzo, «una giovane donna italiana che appartiene a coloro cui è stata strappata la vita». «Avvertiamo la solidarietà dei nostri amici nel mondo», sottolinea Merkel, «e devono sapere che siamo in lutto per le loro vittime. Anche questo volevo dire oggi agli italiani».
Finiti i ringraziamenti, la cancelliera ha affrontato la parte più difficile del suo discorso. «Possiamo essere felici che sia cessato un pericolo acuto ma sappiamo tutti che la minaccia del terrorismo rimane», ha detto, «per me e il governo proteggere i cittadini è massimo dovere dello Stato».
Le falle nella sicurezza hanno però minato la fiducia dei cittadini verso le autorità. E il sollievo di oggi si mescola all’amaro in bocca lasciato dall’idea che il super ricercato abbia potuto lasciare indisturbato Berlino e percorrere chilometri e chilometri nel territorio tedesco, riuscendo infine a passare il confine.
La cancelliera annuncia «una rapida verifica di tutti gli aspetti dell’attentato», di fatto avocando a sè la gestione dell’emergenza sicurezza, e «misure che saranno applicate velocemente». I ministri di Interno e Giustizia le elaboreranno a indagini concluse, a gennaio, quando sarà più chiaro quel che non ha funzionato nel sistema tedesco. Due sono già state citate: velocizzare le procedure di espulsione e rafforzare la sorveglianza degli islamisti «pericolosi».
La speranza di Merkel è che non sia troppo tardi per recuperare la fiducia incrinata. Un sondaggio della Bild indica che dopo l’attentato i populisti di destra di Afd hanno guadagnato di botto 2,5 punti percentuali. E sui social media le centinaia di ringraziamenti all’Italia, compreso quello della polizia di Berlino, sono almeno pari alle accuse di incapacità e inefficienza. «Danke Italien, avete fatto quello che la Germania non era in grado di fare», ha scritto un utente tedesco su Twitter. Ed era uno dei messaggi più diplomatici.