Per le cave di porfido concessioni irregolari
«Con la risposta fornita all’eurodeputato M5S David Borrelli, al quale ci eravamo rivolti per sollecitare i vertici Ue a intervenire sulle irregolarità riscontrate nel settore del porfido trentino, la Commissione Europea ha riconosciuto la fondatezza delle preoccupazioni manifestate dal M5S sulle modalità di rilascio delle concessioni per la coltivazione delle cave di porfido in provincia di Trento».
È quanto dicono in una nota congiunta il consigliere provinciale Filippo Degasperi e il deputato Riccardo Fraccaro del Movimento Cinque Stelle.
Richiamando una recente sentenza della Corte di giustizia dell’Ue nell’ambito dell’esercizio delle attività turistico-ricreative nelle aree demaniali marittime e lacustri, la commissaria Elżbieta Bieńkowska ha evidenziato che il diritto europeo non consente che le concessioni siano prorogate in modo automatico e senza procedure di selezione dei candidati, come invece avviene da tempo nel distretto del porfido trentino.
«Nella lettera a Borrelli la commissaria ha confermato di avere incaricato i funzionari della Direzione generale mercato interno, industria, imprenditoria e pmi (Dg Grow) di verificare la situazione e di prendere contatto con le autorità italiane per ottenere delucidazioni sul fenomeno segnalato dal M5S».
La commissaria Bieńkowska ha fatto altresì notare che, alla luce della citata sentenza, il ricorso all’autorità giudiziaria potrebbe essere la strada più appropriata da seguire per la risoluzione della problematica sollevata. La dichiarazione attesta, quindi, la correttezza del nostro operato e delle segnalazioni presentate alla magistratura, concernenti le anomalie del regime di proroghe automatiche vigente in Trentino».
Ora i Cinque Stelle dicono che ora il Governo italiano deve prendere atto delle criticità segnalate e deve intervenire per garantire l’osservanza della normativa comunitaria.
«Allo stesso modo ci aspettiamo che questo sia un ulteriore stimolo per la Giunta provinciale a correggere alcune criticità quando se ne discuterà in Consiglio a fine mese, recependo gli adeguamenti normativi che abbiamo suggerito a più riprese».