Un milione di euro per la tv che licenzia I soldi pubblici garantiti ad Angeli
l Consiglio dell’Ordine dei giornalisti del Trentino Alto Adige manifesta in una nota «sgomento rispetto al licenziamento di tre redattori (Daniele Benfanti, Alessio Kaisermann e Francesca Quattromani) dell’emittente Trentino Tv manifestando al contempo ad essi pieno sostegno anche in prospettiva di eventuali future vertenze».
Il Consiglio dell’Ordine - prosegue la nota - ribadisce con forza l’istanza, già avanzata nel recente passato a tutti gli enti pubblici, affinché i contributi all’editoria vengano erogati a fronte del rispetto di rigorosi vincoli occupazionali.
«A tal proposito il Consiglio sollecita l’Ufficio di Presidenza del Consiglio provinciale di Trento a recedere, con effetto immediato, dai contratti in essere con l’emittente Trentino Tv, facoltà dichiarata nei giorni scorsi dal presidente Bruno Dorigatti. Infine il Consiglio dell’Ordine si impegna a verificare eventuali comportamenti in violazione delle norme deontologiche posti in essere in danno dei colleghi licenziati».
SOLDI E TELEVISIONE: L’INTERVENTO DI RTTR
«La situazione attuale delle televisioni locali non è a lungo sostenibile. Ci rendiamo conto che l’intero sistema dell’editoria è in difficoltà e che l’aver sofferto in silenzio ha pagato molto poco, ci rendiamo altrettanto conto che se ci sono situazioni di crisi irrecuperabili è meglio che facciano il loro doloroso corso, ma ci sentiamo ancora vivi e capaci di giocare un ruolo attivo nel sistema trentino».
Lo afferma in una nota Davide Demarchi, presidente Op.Im. Srl, società editrice di Rttr La Televisione, a proposito della situazione dell’editoria televisiva.
«Per questo - aggiunge - riteniamo opportuno che le problematiche non siano affrontate in tavoli separati fra le varie emittenti, ma vorremmo confrontarci ad un tavolo che coinvolga non solo la politica, ma anche i sindacati e le forze economiche per riflettere sul valore del pluralismo ed elaborare strategie concrete: noi siamo pronti a dare il nostro contributo, ma la concertazione deve avvenire molto velocemente».
I FINANZIAMENTI DI TRENTINO TV (EX TCA)
Trentino Tv (ex Tca), la televisione regionale che nei giorni scorsi ha licenziato tre giornalisti, nel corso degli anni ha raccolto una serie di finanziamenti pubblici
Negli ultimi tre anni - dal 2014 al 2016 - Trentino Tv ha ricevuto contratti dalla Provincia per 670 mila euro, circa 200 mila all’anno (per i servizi della Provincia Informa, Trentino Comunità e la promozione istituzionale), a cui vanno aggiunti gli incarichi della Film Commission nel 2014 per i servizi sui castelli trentini per 70 mila euro.
I SOLDI DELLA PROMOZIONE TURISTICA
E in questa cifra non sono compresi altri contratti firmati direttamente da Trentino Marketing. I dati, per ora sommari, sono quelli forniti dal capo ufficio stampa della Provincia, Gianpaolo Pedrotti, che sta raccogliendo i singoli contratti per la risposta a un’interrogazione che il consigliere provinciale Filippo Degasperi (M5S) ha presentato nell’ottobre scorso in cui chiedeva appunto conto degli incarichi affidati.
I SOLDI DEL CONSIGLIO PROVINCIALE
Il consiglio provinciale, invece, nel triennio dal 2013 al 2015 ha affidato a Trentino Tv, più precisamente alla società Media Plus srl editrice della televisione e al gruppo editoriale Get srl complessivamente 266.554 euro.
Mentre per il 2016 sono stati affidati incarichi per 64.120 euro, per un totale di 330.674 euro.
INCONTRO CON I PRESIDENTI
Proprio per il fatto che l’ente pubblico ha dato lavori negli ultimi anni alla televisione di Graziano Angeli per circa 1 milione di euro, ieri il sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige ha chiesto e ottenuto un incontro con il presidente della Provincia Ugo Rossi e con il presidente del consiglio provinciale Bruno Dorigatti per chiedere un intervento nei confronti dell’editore di Trentino Tv, Graziano Angeli, che ha licenziato in tronco tre giornalisti - Daniele Benfanti, Alessio Kaisermann e Francesca Quattromani (nella foto sotto) - su sei.
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L’incontro ha sortito la condanna da parte dei due presidenti di questo provvedimento unilaterale.
IL SINDACATO DEI GIORNALISTI
«La crisi dell’editoria è innegabile, - scrive la Fnsi del Trentino Alto Adige - ma non può essere affrontata a colpi di mano. L’impegno deve essere massimo, per garantire qualità e pluralismo nell’informazione. E questi obiettivi non possono essere raggiunti senza un adeguato livello di occupazione».
CONFRONTO CON L’EDITORE
Il sindacato giornalisti annuncia una sua «urgente richiesta di apertura immediata di un tavolo di confronto con Graziano Angeli (nella foto) l’editore di Trentino Tv, che possa portare ad una revoca dei licenziamenti ed ad una soluzione non traumatica della situazione che l’emittenza sta attraversando».
Il sindacato fa appello alla politica ad adoperarsi in tale senso. L’auspicio è quello di riportare il confronto tra le parti sociali a livelli degni del Trentino».
LA LEGGE PROVINCIALE: BASTANO 3 GIORNALISTI PER AVERE I SOLDI PUBBLICI
Rossi conferma la sua disponibilità: «Lo abbiamo fatto per i lavoratori del Sait lo faremo anche per i giornalisti licenziati da Trentino Tv». Intanto, però la politica sembra piangere lacrime di coccodrillo, dopo aver approvato solo due mesi fa all’unanimità una legge che dà contributi pubblici alle televisioni private locali (fino a 200 mila euro) senza vincoli sul mantenimento dell’occupazione. Anzi suona quasi come una beffa visto che la legge prevede un minimo di tre giornalisti per poter chiedere il contributo e guarda caso Trentino Tv ha dimezzato i giornalisti e ne ha tenuti proprio tre.