Presentate 221 interrogazioni Ma la giunta non risponde
Fare una domanda senza avere risposta. E il punto interrogativo resta lì, sospeso. Sono 221 le interrogazioni presentate dai consiglieri provinciali di Trento che fino ad oggi ancora attendono la risposta che la giunta provinciale avrebbe dovuto fornire entro un mese.
In nove casi sono rimasti insoddisfatti oltre la scadenza anche alcun consiglieri di maggioranza. La più vecchia è quella dei tre consiglieri di Progetto Trentino e risale al dicembre 2014: chiedevano perché era necessario l’aumento dell’indennità che era stato deliberato dall’esecutivo a favore della consigliera di parità.
In 43 casi l’esecutivo ha fornito una risposta interlocutoria, che in altre parole rinvia i chiarimenti richiesti per avere più tempo a disposizione.
Rinvio motivato di solito dalla necessità di sottoporre i quesiti dei consiglieri ad altri enti pubblici. In tutti gli altri 178 casi le interrogazioni non hanno avuto riscontro senza alcun motivo e il silenzio si è protratto oltre la scadenza di 30 giorni dalla data della consegna, come prevede il regolamento. Giunta assente ingiusticata.
Con le sue 64 interrogazioni rimaste senza risposta fuori termine, Claudio Civettini di Civica Trentina detiene il primato tra i consiglieri di minoranza, seguito da Filippo Degasperi del Movimento 5 stelle, che ha firmato 55 interrogazioni cui la Giunta non ha dato riscontro oltre la scadenza.
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Nella foto il vicepresidente Alessandro Olivi (Pd) e il presidente Ugo Rossi (Patt)