Samantha Cristoforetti: possibile una nuova missione spaziale
Lo ha fatto sapere il presidente dell'Agenzia spaziale italiana (Asi) Roberto Battiston, a margine dell'incontro organizzato dall'Agesc del Trentino (Associazione dei genitori della scuole cattoliche)
Samantha Cristoforetti, la rinomata cosmonauta cresciuta a Malé, potrebbe tornare nello spazio nei prossimi anni, nell'ottica di un'alternanza del personale italiano in servizio attivo.
Lo ha fatto sapere il presidente dell'Agenzia spaziale italiana (Asi) Roberto Battiston, a margine dell'incontro organizzato dall'Agesc del Trentino (Associazione dei genitori della scuole cattoliche) e tenutosi presso l'aula magna del Collegio arcivescovile.
Rispondendo alle domande dei media, il fisico, anch'egli di origine trentina e ordinario dell'ateneo locale, ha infatti parlato della possibilità di un nuovo lancio della Cristoforetti verso la Stazione spaziale internazionale nei prossimi anni, una volta portate a termine le missioni internazionali già programmate, che comunque vedranno protagonisti altri due astronauti italiani. Al momento, secondo quanto riferito da Battiston, la prima donna a far parte degli equipaggi dell'Agenzia spaziale europea (Esa) è tornata da pochi giorni al lavoro dopo la maternità, prendendo subito parte ad un evento divulgativo a Roma.
«L'Asi - ha specificato il presidente sulla questione - dispone di quattro astronauti in servizio attivo, che si alternano nelle missioni spaziali, all'incirca con un lancio ogni due anni. Prossimamente partirà Paolo Nespoli (alla sua terza missione, ndr), per un progetto denominato "Vita". Di seguito, invece, è prevista una missione a cui prenderà parte Luca Parmitano. Prima di qualche anno sarà dunque impossibile, anche se auspico un ritorno di Samatha nello spazio al più presto».
L'iniziativa, che ha visto la partecipazione di un ampio pubblico di ogni età, si è invece concentrata sulla spazio cosmico, con un intervento divulgativo di Battiston, già studente dell'istituto arcivescovile, in merito alle nuove frontiere della ricerca.
«L'Agenzia italiana - ha aggiunto il fisico - riserva una grade attenzione nei confronti della formazione delle giovani generazioni, per far conoscere le enormi possibilità e potenzialità della ricerca spaziale. Oggi viviamo in un periodo in cui vi è un grande interesse nei confronti dell'argomento da parte dei privati, con investimenti anche ingenti per inviare nuovi satelliti e apparecchi nel cosmo. Lo spazio è quindi una frontiera che permetterà ai ragazzi che ancora studiano di andare lontano».Tra gli argomenti affrontanti nel corso dell'incontro, la formazione del nostro sistema solare, la possibilità di viaggiare su Marte e l'esistenza di forme di vita su corpi celesti che gravitano attorno a stelle simili al Sole.