Provincia, ponti da rifare: lavori per dieci milioni Interventi a Ponte Alto, Pergine, Canova e Ravina
Si comincerà dal viadotto dei Crozi da Ponte Alto alla galleria e dal ponte all'ingresso di Pergine
Dopo le tragedie accadute l'anno scorso a Lecco, con la morte di un uomo sotto un cavalcavia crollato sulla statale 35, e poi a marzo vicino ad Ancona, dove hanno perso la vita due persone per il crollo di un ponte sull'autostrada A14, la Provincia di Trento non provveduto ad effettuare subito una ricognizione complessiva dello stato di salute di ponti e cavalcavia sulle strade provinciali, che comunque vengono periodicamente sottoposti a verifiche e manutenzioni.
Considerato che alcune strade provinciali, come la SS47 della Valsugana, e la tangenziale di Trento non sono proprio nuovissime, l'assessorato guidato da Mauro Gilmozzi e il Dipartimento lavori pubblici e infrastrutture della Provincia, hanno definito un piano di interventi di messa in sicurezza, dando priorità appunto a queste che sono le strade più trafficate.
Si comincerà dal viadotto dei Crozi da Ponte Alto alla galleria e dal ponte all'ingresso di Pergine, per poi intervenire sui ponti della tangenziale di Trento: quello di Canova e anche il ponte di Ravina.
I lavori saranno appaltati tra quest'anno e il prossimo. Al di là degli interventi di messa in sicurezza delle strade già in essere, l'assessore Gilmozzi sottolinea come in questo ultimo biennio di legislatura 2017-2018 finalmente si potrà arrivare all'appalto di opere pubbliche importanti per le quali la Provincia ha già assegnato complessivamente 415 milioni di euro.
«Per quest'anno - ricorda Gilmozzi - siamo in fase di appalto di opere per 235 milioni tra cui va considerata la Loppio-Busa che da sola costa 106 milioni di euro. Per il 2018 arriviamo a 518 milioni nei quali rientrano i 338 milioni del Not, il nuovo ospedale. Se togliamo il Not, per il quale entro novembre contiamo di arrivare ad avere il progetto vincitore, restano 180 milioni di euro di nuovi appalti. In questi due anni dunque la Provincia investirà ancora molto in opere pubbliche dopo la frenata dei primi anni della legislatura nei quali abbiamo dovuto riprogrammare e selezionare gli interventi da finanziare vista la contrazione delle risorse a disposizione per gli investimenti, visto che avevamo deciso di potenziare invece le misure di protezione sociale. La cosa importante è che questi 300 milioni su due anni sono relative a opere già in corso di realizzazione, come la circonvallazione di Pieve di Bono e il Depuratore di Trento 3 e la Garda Bike, e opere sono in fase di appalto come la circonvallazione di Cles e la rotatoria di Campotrentino».
I 45,3 milioni di euro aggiunti per lavori pubblici con l'assestamento di bilancio saranno destinati - come riferito ieri - in buona parte ( 30 milioni ) per le opere previste dal protocollo sulla mobilità siglato con il Comune di Rovereto.
Con queste risorse sarà finanziata anche la strada delle Piramidi , tra Segonzano in val di Cembra e il lago delle Piazze sull'Altopiano di Piné (circa 3 milioni ). Ci sono poi 10 milioni per interventi sugli edifici scolastici (due dei quali a Cles) e gli altri 2,3 milioni sono destinati a una serie di opere stradali minori (tipo rotatorie).
L'assessore Gilmozzi ha grandi aspettative sul contributo che anche gli investimenti pubblici potranno riuscire a dare alla crescita in questi due anni, considerati i segnali di ripresa che si stanno registrando anche in Trentino. «Va detto - osserva l'assessore ai lavori pubblici - che negli ultimi anni noi ci aspettavamo di più dalla capacità dei Comuni di utilizzare le risorse che avevano a disposizione per le opere pubbliche, ma hanno avuto più difficoltà del previsto ad arrivare ad appaltare gli interventi».