«Nessun riscontro concreto né vacanze disdette per KJ2»
Boicotta il Trentino e i suoi prodotti. Il messaggio, lanciato dagli ambientalisti come ritorsione dopo l'eliminazione dell'orsa KJ2, è una minaccia che per il momento non preoccupa gli addetti ai lavori. Era successo anche tre anni fa, quando una dose di sedativi troppo forte aveva provocato la morte di Daniza, la prima orsa ad essere dichiarata pericolosa. Nel 2014, però, gli appelli degli ambientalisti non avevano fatto particolare breccia nelle intenzioni dei consumatori: «Allora, avevamo attivato strumenti di analisi per capire il volume dei cosiddetti social haters (coloro che su facebook o altri social network si accaniscono attuando vere e proprie campagne di odio, ndr ), - ricorda l'assessore a turismo e agricoltura Michele Dallapiccola - e il loro numero era risultato irrisorio, qualche migliaio di persone a fronte dei milioni di visitatori che ogni anno vengono sul nostro territorio».
Stavolta un tale studio sembra non essere necessario: «Ci aspettiamo che non sarà necessario, stavolta, far partire l'analisi dei post. La portata di questo problema, pur non lasciandoci indifferenti, è sovrapponibile o anche minore a quella suscitato dal caso Daniza. È bene ricordare che, proprio nei mesi successivi alla vicenda, produzione, export e turismo avevano registrato numeri da record, che nulla avevano a che fare con l'orsa ma che quantomeno non subivano influenze in senso negativo».
Intanto, se tramite un comunicato l'Associazione Italiana difesa di animali e ambiente (Aidaa), annuncia le prime disdette, da Trentino Marketing arriva la smentita e lo stesso accade per la vendita di prodotti trentini. «Al momento sono una trentina le disdette di case ed alberghi per il periodo del post ferragosto - scrivono gli ambientalisti presieduti da Lorenzo Croce - per un totale di circa un centinaio di turisti che hanno deciso di non passare le vacanze nella provincia di Trento dopo la barbara uccisione dell'orsa KJ2 ordinata dal presidente della provincia Ugo Rossi con l'ordinanza firmata nei giorni scorsi».
«Non ci risulta quanto si afferma - risponde l'amministratore unico di Trentino Marketing Maurizio Rossini -, siamo costantemente in contatto con le Apt sul territorio. Queste minacce ricordano quelle che arrivarono a seguito della vicenda dell'orso Daniza, ma allora non avevamo avuto riscontro reale. Anche in questo caso, nessun elemento concreto che dia spazio a preoccupazioni».
Per quanto riguarda potenziali danni d'immagine sul fronte del brand del territorio, Rossini non ha paura: «Il Trentino ha sviluppato e mantiene una reputazione forte come territorio attento alla natura e alla salvaguardia dell'ambiente. Questa stagione estiva è stata molto buona, non stiamo registrando alcun fenomeno che possa lasciar pensare a minacce concrete». Interpellato su possibili danni economici alle produzioni "made in Trentino", Mauro Fezzi , presidente della Federazione delle Cooperative trentine e degli allevatori, sdrammatizza: «Queste cose vengono da una minoranza rumorosa. La maggioranza silenziosa è intelligente e ragiona con la propria testa, continuando a scegliere il Trentino per quello che offre. L'emozione certo porta a ragionamenti con la pancia - continua - ma il consumatore attento sceglie ancora la qualità e non si lascia influenzare». E poi, da allevatore presidente di categoria, «un plauso alla Provincia, che ha dato segnale che l'uomo è importante, e con lui anche le sue produzioni. Come allevatori avevamo più volte chiesto misure con l'orso, che ha prodotto anche danni importanti. Sul eventuali boicottaggi, credo sia prematuro avere timori - conclude -, dobbiamo invece essere intelligenti e contenere la popolazione degli orsi trentini».
Infine, l'assessore Dallapiccola torna a sottolineare: «Se c'è stato un problema con un orso è perché c'è una comunità di orsi che va salvaguardata. Ora - dice chiudendo con dichiarazione programmatica - faremo di tutto per convincere queste persone del contrario, dell'impegno che c'è sia sulla produzione che sul prodotto turistico».