Il governatore Rossi ai microfoni di Rtl 102.5: «Uccidere l’orsa: contromisura necessaria»

Il presidente della Provincia di Trento Ugo Rossi è stato intervistato stamani da Radio RTL 102.5 in merito alle politiche provinciali per il ripopolamento dell’orso in Trentino.

Secondo Rossi il Trentino è attentissimo all'ambiente. E dice dice di non aver fatto alcuna valutazione elettorale al momento di decidere se uccidere o no l'orsa KJ2.

Queste le sue parole.

«In Trentino gli orsi sono stati reintrodotti 20 anni fa. Vent’anni fa non c’era nessun orso sulle alpi. Quindi il numero era zero. Oggi ci sono, solo in Trentino, circa una cinquantina di orsi.

Questo dimostra come la gestione di questo progetto sia stata fatta evidentemente per conservare la specie e valorizzarla. Quindi questo è il dato di base».

LOGICA D'URGENZA

«Naturalmente, per conservare la specie e valorizzarla, in un territorio che è antropizzato e ha degli utilizzi sia agricoli che turistici molto importanti, è necessario prendere delle contromisure nel momento in cui qualche esemplare (pochi per la verità) diventa problematico.

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Cosa vuole dire “problematico”? Vuol dire che sta troppo vicino ai centri abitati, che uccide animali come mucche, pecore o capre e che, come in questo caso, oltre ad aver fatto tutto questo, si è reso protagonista anche di due aggressioni (non di una sola) nei confronti dell’uomo.

Per gestire questo progetto, così come si fa in tutto il mondo, quando ci sono condizioni come queste - che mettono a repentaglio la sicurezza delle persone - è evidente che bisogna adottare dei provvedimenti - di cui porto la responsabilità - in una logica di urgenza. Ed ecco perché è stato scelto l’abbattimento».

MEGLIO UN ORSO MORTO CHE UN UOMO MORTO

«Ecco, provate ad immaginare che razza di critiche potrei avere avuto se, anziché commentare l’abbattimento di un orso, fossimo qui a commentare un terzo episodio di assalimento grave oppure magari addirittura, ancora più grave, di morte di una persona. O magari addirittura di un bambino.

Lasciatemi dire che preferisco qualche offesa sui social - che è facile farle naturalmente - piuttosto che portarmi la responabilità di un altro fatto grave».

IL «SISTEMA» TRENTINO

«Ciò che conta è che ci sia appunto un sistema che prevede che la specie sia conservata. E il Trentino è l’unica regione in Italia - a parte il Parco nazionale d’Abruzzo, dove ci sono orsi di un’altra specie - che ospita gli orsi.

Quindi abbiamo assolutamente le carte in regola per dire che noi siamo amanti degli animali. E se abbiamo dovuto fare un’azione di questo tipo certamente non ne siamo compiaciuti ma - ripeto - c’è una scala di valori: prima viene l’uomo e poi vengono gli animali».

L'UCCISIONE DELL'ORSA DANNO O VANTAGGIO ELETTORALE?

Alla domanda sull'eventuale prezzo elettorale per l'uccisione dell'orsa, il governatore Rossi ha risposto così:
«Questo non lo so. In questo momento io sono un amministratore. Ho una responsabilità, che è anche mia personale, oltre che evidentemente politica.

E io non posso preoccuparmi, quando ci sono in gioco valori così importanti, del consenso e di ciò che succederà dal punto di vista elettorale. Francamente mi interessa poco in questo momento. Ciò che conta è prendere delle decisioni essendo a posto con la coscienza ma in questo caso, come testimoniano tantissimi esperti, anche naturalmente essendo a posto con la scienza.

L’unica cosa che mi dispiace è che, anziché prendersela con il sottoscritto, gli animalisti stiano offendendo il nostro territorio, che è un territorio che invece è all’avanguardia nel mondo per la gestione della fauna e della flora. Abbiamo più di un terzo del nostro territorio che è destinato a parco».

«NOI TRENTINI? ATTENTISSIMI ALL'AMBIENTE»

«Siamo attentissimi allo sviluppo ambientale. Siamo in testa a tutte le classifiche del riciclo dei rifiuti. Queste offese gratuite verso il Trentino davvero non ci stanno.

Se la prendano con Rossi e pazienza».

ASCOLTA L'INTERVISTA

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