Blitz della Guardia di Finanza presso le società del nuoto
Le Fiamme Gialle scendono in acqua. Non è solo un gioco di parole: martedì gli uomini del Gruppo di Trento della Guardia di finanza hanno eseguito un accesso presso le quattro società dilettantistiche di nuoto che hanno sede a Trento. L'obiettivo era quello di verificare la regolarità della gestione e, in particolare, il rispetto dei requisiti per beneficiare del regime fiscale agevolato previsto dalla legge in favore delle società sportive dilettantistiche.
Come sempre in questi casi, l'intervento è avvenuto in contemporanea in tutte le sedi - molti uffici si trovano presso le piscine comunali della città - nessuna esclusa. Il controllo riguarda Rari Nantes Trento (che ha sede in via Bettini) , Csi Trento Nuoto (Via Fogazzaro), Buonconsiglio Nuoto (via 4 novembre); Nuotatori Trentini (via 4 novembre). Dunque massima par condicio nei controlli.
La Guardia di finanza ha acquisito tutta la documentazione relativa alla gestione di ogni associazione sportiva: rendiconto, registri degli iscritti, documenti contabili. «Hanno preso praticamente tutto quello che c'era in sede», racconta un presidente.
Cosa cercavano? Nel corso dell'accesso ovviamente non è stato spiegato cosa si cercava. Possiamo fare solo delle ipotesi. Trattandosi di Guardia di finanza è scontato che si tratti di un controllo di natura fiscale. Non è una novità che questo tipo di accertamenti tocchino anche le associazioni dilettantistiche sportive. È da qualche anno che a livello nazionale Guardia di finanza e Agenzia delle Entrate hanno varato un piano di controlli in questo settore dove, grazie a regimi fiscali agevolati e semplificati, è possibile che si formino zone grigie.
«Non so cosa cercassero - dice Patrizia Tait, presidente di Rari Nantes Trento - ma presumo che si tratti di un normale controllo. Sono stati molto cortesi, hanno acquisito tutta la documentazione e poi se ne sono andati. Non è la prima volta che veniamo controllati: prima della Finanza ci sono state la Siae e anche la Provincia. Da parte nostra abbiamo sempre fatto del nostro meglio con trasparenza».
Se sussistono i requisiti, le associazioni sportive dilettantistiche possono beneficiare di condizioni particolarmente favorevoli in materia di Ires e di Iva, e, inoltre, di semplificazioni negli adempimenti contabili e dichiarativi. La normativa in materia (in particolare la legge 398 del 1991) prevede un regime fiscale molto semplificato per le associazioni sportive dilettantistiche che abbiano un «volume d'affari» inferiore ai 250 mila euro. È probabile che la Guardia di finanza voglia verificare il rispetto dei requisiti per beneficiare di questi trattamenti.
Certo, quando si parla di controlli fiscali viene subito in mente la caccia ad eventuali pagamenti e incassi in nero, ma su questo terreno le società respingono i sospetti: i pagamenti - sottolineano - sono tracciabili e comunque sempre accompagnati da ricevuta.
Il controllo da parte della Guardia di finanza ha ovviamente scosso l'ambiente, anche se tutti mostrano serenità. Dei controlli si è parlato anche ieri sera a margine di una riunione di comitato della Federazione (all'ordine del giorno c'era il calendario delle gare). «Ho saputo dei controlli - dice il presidente della Fin Trentino, Mario Pontalti - ma non ho notizie precise. Le nostre società non fanno attività commerciale ma si dedicano con successo a perseguire il nostro fine istituzionale: la promozione del nuoto, in tutte le sue specialità, dai corsi di avviamento fino all'attività agonistica».