Dai pendolari dei rifiuti a chi riempie cestini in città Vita dura per i furbetti dei rifiuti
Il diavolo, si dice, fa la pentola ma non il coperchio. E così, chi pensava di farla franca dopo avere gettato i sacchi dei rifiuti a bordo strada o nei cestini cittadini, si è invece visto recapitare una multa salata. Tradito dalle tracce lasciate tra l’immondizia - che hanno condotto gli agenti dritti al responsabile - o immortalato dalle fototrappole piazzate in città e nei sobborghi.
Dall’inizio dell’anno sono state ben 120 le sanzioni elevate dal Nucleo operativo ambientale della polizia locale di Trento per irregolarità nel conferimento dei rifiuti. Merito di controlli puntuali, ma anche delle segnalazioni dei cittadini. Verifiche che, da alcuni mesi, vengono eseguite anche dagli accertatori ambientali di Dolomiti Ambiente, la società che si occupa della raccolta e dello smaltimento delle immondizie.
L’OCCHIO ATTENTO DEI CITTADINI
Nella lotta ai furbetti dei rifiuti gli agenti della polizia locale possono contare anche sul grande senso civico dei cittadini che, a quanto pare, sono prodighi nel segnalare cestini dei rifiuti trasformati in «bidoni» della spazzatura o presenza di immondizia abbandonata. L’attività di verifica degli agenti, dunque, può avvenire in modo mirato, laddove ci siano episodi di inciviltà denunciati. Proprio questa estate, grazie alla preziosa collaborazione di cittadini e con l’ausilio di mezzi di videosorveglianza, gli agenti avevano sanzionato un residente nel sobborgo di Villazzano. Un passante, mentre era a bordo della propria autovettura, aveva infatti notato un veicolo dal quale, dopo essersi fermato in prossimità del cestino per piccoli rifiuti, era scesa una persona, che poi aveva abbandonato un piccolo trolley.
FOTOTRAPPOLE PER CHI SGARRA
Dall’occhio vigile dei cittadini a quello elettronico. Anche nella lotta agli incivili del rifiuto un aiuto importante arriva dal ricorso alle telecamere di sorveglianza. Non solo a quelle già installate nel capoluogo e dintorni, ma anche dall’utilizzo di «fototrappole», vale a dire la possibilità di utilizzare un servizio di videosorveglianza mobile per incastrare chi sgarra e non conferisce correttamente i rifiuti. Un caso su tutti: a fine gennaio era stata abbandonata una lavatrice nella zona di Trento nord. I responsabili erano stato «immortalati» nei filmati dell’impianto di video sorveglianza della zona. Grazie alle indagini degli agenti del Nucleo operativo ambientale, dopo qualche giorno, gli autori erano stati individuati e sanzionati.
DALLA CARTELLA CLINICA ALL’ESTRATTO CONTO
Quando i vigili o gli accertatori ambientali si imbattono in rifiuti abbandonati o sacchi messi nei cestini stradali scattano i controlli, al fine di trovare elementi che possano consentire di risalire - in modo inequivocabile - al responsabile dell’abbandono dell’immondizia. I furbetti del rifiuto, verrebbe da dire, non sono poi tanto scaltri, visto che in alcuni casi le tracce lasciate sono state decisive. Si va dall’estratto conto bancario, gettato in mezzo ad altra immondizia, alla completa documentazione sanitaria, buttata nel sacchetto della spazzatura con tanto di radiografie, fino al certificato medico.
LE MULTE DA 54 EURO E 108 EURO
Nella maggior parte dei casi le sanzioni hanno riguardato due violazioni del regolamento di gestione integrata dei rifiuti. L’articolo numero 10, che disciplina il servizio di raccolta «Porta a porta»: i trasgressori (è il caso di chi abbandona i rifiuti per strada), dovranno pagare 108 euro di multa. Sanzione da 54 euro, invece, per chi ha violato l’articolo 5, riguardante i «Divieti ed obblighi generali» (i sacchi gettati nei cestini stradali).
Per quanto riguarda l’attività di controllo, come detto, da qualche mese viene svolta anche dagli «accertatori ambientali» di Dolomiti Ambiente ai quali, con apposito decreto, il sindaco ha attributo lo status di pubblici ufficiali ai fini dell’accertamento delle violazioni amministrative.
Ma le multe possono essere comminate solo dai vigili, ai quali viene consegnato il materiale raccolto per individuare i responsabili.