Più differenziata, meno spese Trentino al top in Italia

Il Trentino e Trento si confermano al top nella raccolta differenziata. A dirlo è il «Rapporto Rifiuti Urbani 2017» dell’Ispra, che certifica anche come gestendo meglio i rifiuti si possa risparmiare.

In Trentino Alto Adige, infatti, sono stati registrati i maggiori incrementi a livello nazionale nella produzione e raccolta, con un +4,5%: in sostanza si passa da 461 chili all’anno per ogni abitante a 480. Insomma, molti più rifiuti. E quindi, verrebbe da pensare, costi crescenti per i cittadini.

Invece è l’esatto contrario: Trento, unica città capoluogo di regione ad adottare il sistema di tariffazione puntuale fa registrare, per l’anno 2016, il costo pro capite più basso, attestandosi a 152,86 euro per abitante all’anno, con un livello di raccolta differenziata pari al 78,9%.

L’analisi dei dati, infatti, mostra che il costo è più alto nelle città del Mezzogiorno e, in particolare, a Palermo che fa registrare un costo di 305,23 euro all’anno per cittadino, a cui si lega un livello di raccolta differenziata decisamente molto basso, pari al 7,2%.

La ricerca nazionale, quindi, dimostra che l’attenzione alla gestione dei rifiuti, anche se sono in forte crescita, fa bene all’ambiente, alla salute e al territorio, ma anche al portafoglio di ogni singolo cittadino.
E nonostante i già lusinghieri dati si più fare ancora meglio: nel 2016 la più alta percentuale di raccolta differenziata è stata conseguita dalla regione Veneto, con il 72,9%.

Il Trentino Alto Adige si piazza al secondo posto con il 70,5%, seguito da Lombardia con il 68,1% e Friuli Venezia Giulia con il 67,1%. Fanalino di coda la Sicilia con il 15,4%.

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Il miglioramento della nostra regione è comunque già in corso: basti pensare che nel 2012 eravamo al 62,3%, poi una crescita costante, con oltre otto punti percentuali guadagnati in cinque anni.

A livello provinciale, invece, si può fare meglio: i livelli più elevati di differenziata si rilevano per la provincia di Treviso, che si attesta all’87,9%, seguita da Mantova (86,4%), Pordenone (82,3%) e Belluno (80,4%). Superiori al 75% sono i tassi di raccolta di Cremona (77,9%) e Vicenza (76,5%) e prossimi a tale valore quelli di Varese (74,6%), Trento (74,3%) e Parma (74%).

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Passando all’incenerimento, il Trentino Alto Adige supera il 20%, piazzandosi al 22° posto. L’analisi complessiva dei dati mostra che l’incenerimento non sembra determinare un disincentivo alla raccolta differenziata, come risulta evidente proprio per la nostra regione.

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