I Nas all'Eurospin di Ravina
I carabinieri del Nas di Trento ieri hanno posto sotto sequestro l'intero reparto macelleria del supermercato Eurospin di via Valembrar a Ravina. Il banco frigo alimentare, dove veniva posta in vendita la carne, ora è vuoto. Sulla fettuccia bianca e rossa messa dai carabinieri c'è un avviso: «Attrezzatura sottoposta a sequestro preventivo», si legge. Il provvedimento, chiesto dal pm Carmine Russo e concesso dal gip Marco La Ganga, è stato preso nell'ambito di un procedimento aperto su un'ipotesi di frode in commercio. Chiariamo subito che la carne in vendita fino a ieri era del tutto regolare (e infatti è stata trasferita in un altro punto vendita). Il problema riguarderebbe degli hamburger che, sostiene l'accusa, sarebbero stati preparati anche con carne già scaduta.
Accusa che il titolare del punto vendita Eurospin - colosso della distribuzione da 4 miliardi di fatturato annuo - di Ravina respinge: «Non ho mai preparato hamburger fatti con carne scaduta, sarebbe andare contro i nostri stessi interessi. Siamo qui da 10 anni e abbiamo sempre avuto un occhio di riguardo per la clientela».
I carabinieri del Nas hanno fatto un primo accesso nel supermercato di Ravina il 24 ottobre scorso. La carne in vendita era tutta a posto, ma nel freezer venne trovata della carne ritirata dalla vendita perché scaduta (qualche confezione anche da parecchio tempo) come segnalava un apposito cartello. Il problema è che, pur identificata come scaduta e ritirata dalla vendita, quella carne era rimasta nella cella troppo a lungo visto che l'Haccp (cioè il protocollo di analisi dei pericoli e punti critici di controllo) prevedeva lo smaltimento entro pochi giorni dalla scadenza. Al titolare veniva quindi elevata una sanzione da 2.000 euro.
Il 7 novembre i carabinieri per la tutela della salute tornavano all'Eurospin di Ravina per un secondo controllo al reparto carni. Ancora una volta tutta la merce posta in vendita era a posto. Nel magazzino c'erano delle confezioni di carne da poco scaduta e ritirata dalla vendita. Scattava comunque una nuova sanzione da 1.500 euro perché alcune confezioni mancavano dell'etichetta che ne consente la tracciabilità. Questo perché i vassoi di carne si erano accidentalmente aperti e il titolare li aveva riconfezionati indicando la scadenza ma senza apporre l'etichetta originale.
I carabinieri però non si sono limitati ad un controllo formale. Sono andati a fondo. Acquisendo alcune testimonianze avrebbero scoperto che talvolta la carne scaduta era stata utilizzata per confezionare hamburger. A questo punto la questione si è fatta ben più seria: è stato aperto infatti un procedimento penale per frode in commercio che ieri ha portato al sequestro di tutto il reparto macelleria.