Incidente con l'auto blu della Provincia: paga l'autista A bordo dell'Audi c'erano anche Rossi e Olivi

È dura la vita degli autisti di auto blu, spesso chiamati a correre (anche più del limite consentito) per rispettare la strettissima agenda del politico di turno. Se poi durante la corsa affannosa provocano un incidente, oltre alle conseguenze penali e amministrative, rischiano di pagare di tasca propria il conto di carrozziere e meccanico per riparare il mezzo. Trattandosi di auto di fascia alta, la fattura finale è in genere molto salata.

È proprio quanto è accaduto a  Renato Dall’Alda, l’autista della Provincia (ora in pensione) che il 13 agosto del 2014, a Castelnuovo, travolse uno scooter, uccidendo il conducente. Per quel fatto l’ex dipendente provinciale nell’aprile 2015  patteggiò la pena (1 anno e 8 mesi più sospensione della patente per 18 mesi).

Caso chiuso? Niente affatto. Nell’aprile del 2017 Dall’Alda è stato chiamato in giudizio dalla Procura regionale della Corte dei conti che chiedeva la condanna dell’ex dipendente al pagamento in favore della Provincia di 32.361 euro, cioè il costo per riparare l’Audi A8 (poi invece alienata), gravemente danneggiata in seguito all’incidente.

Quel giorno a bordo dell’auto blu viaggiavano il presidente della Provincia Ugo Rossi, il vice Alessandro Olivi e il dirigente Enrico Menapace: erano tutti diretti ad un incontro sul progetto di funicolare San Martino-Passo Rolle.
 Alla guida dell’Audi c’era Dall’Alda, il 67enne di Mori, descritto come un autista molto attento e che mai in passato aveva avuto incidenti in servizio. Quel giorno, invece, sotto un diluvio,  perse il controllo dell’Audi A6 mentre stava superando un Piaggio Beverly 500, condotto da Federico Contro, 56enne di Valdagno, e su cui viaggiava anche la moglie Lorella Battiston. L’uomo morì sul colpo, la donna invece riportò fratture a gambe e torace (è poi stata risarcita con 800 mila euro pagati dall’assicurazione).

La procura contabile ha imputato a Dall’Alda una responsabilità a titolo di colpa grave. «In particolare - si legge in sentenza - l’attore (cioè la procura, ndr) ha dedotto dagli atti di causa che il convenuto, alla guida di detta autovettura Audi A8, violando il codice della strada, guidava con grave eccesso di velocità (133 km/h in un punto con limite di 90 km/h) e per di più sotto una pioggia molto intensa, e che quindi perdeva, “a causa di imperdonabile imperizia e a causa della situazione di rischio da lui medesimo provocata”, il controllo dell’autoveicolo condotto, causando il danno per cui è giudizio».

È sorprendente che l’Audi A8 della Provincia non avesse una polizza Kasko. E così il danno causato all’auto blu, per un valore di oltre 32 mila euro, è stato posto a carico dell’autista che rischiava di veder svanire parte del suo tfr.

La difesa, sostenuta dall’avvocato Roberta de Pretis, è riuscita a limitare i danni. Benché Dall’Alda si ritenesse non responsabile dei fatti addebitati, il suo obiettivo era chiudere celermente il processo. Il legale dunque ha chiesto e ottenuto di procedere con rito abbreviato, una novità introdotta nel 2016 dal Codice di giustizia contabile. L’ex autista in pensione ha proposto di versare alla Provincia 8.737 euro che rappresenta il 27% della somma richiesta. La cifra è stata ritenuta congrua dai giudici della sezione giurisdizionale della Corte dei conti che dunque hanno dichiarato estinto il giudizio di responsabilità amministrativa. Il caso ora è davvero chiuso.


 

INCIDENTI CON MEZZI DI SERVIZIO: IL DIPENDENTE PAGA IL CARROZZIERE

Guidare un’auto di servizio della Provincia può essere comodo, ma è anche rischioso. In caso di incidente il conducente rischia di pagare, in toto o in parte, il conto del carrozziere. Questo vale anche per banali tamponamenti. La conferma viene da alcune sentenze della Corte dei conti depositate in questi giorni. Nei guai sono finiti due vigili del fuoco citati per sinistri minori, ma che per il pm contabile denotavano una condotta di guida gravemente colposa.

Il 22 gennaio 2014 un dipendente danneggiava una Fiat Bravo sulla rotatoria Caduti di Nassirya tamponando il veicolo che precedeva. Il vigile del fuoco in realtà sosteneva di non avere alcuna responsabilità in quanto la colpa sarebbe stata dell’altra auto che frenava all’improvviso. La procura chiedeva comunque la condanna del dipendente provinciale a risarcire 1.201 euro alla Provincia. Un caso analogo, ma che riguarda due mezzi pesanti dei vigili del fuoco, risale al 9 giugno 2015.

Il tamponamento avvenne alla rotatoria di via Brennero, Anche in questo caso è stata chiesta la condanna del conducente a pagare la cifra residua non coperta dall’assicurazione: 2.000 euro. Entrambi i dipendenti, difesi dall’avvocato Michela Pacchielat, hanno proceduto con rito abbreviato e successiva estinzione del giudizio versando rispettivamente 400 e 750 euro.

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