«Multe? Non lasciamo il marciapiede Clienti sono fedeli, verranno ancora»
«Ciao amore, ci divertiamo?». Siamo in via Brennero, all’altezza del Bren Center. La ragazza dai capelli mori che ci sorride dal marciapiede si stringe nel suo pellicciotto bianco, ma lascia ampiamente scoperto il decolletè. È sabato sera, sono passate le 22 e sta piovigginando. Il termometro segna una temperatura esterna di 7 gradi.
La notizia della norma approvata qualche giorno fa nel capoluogo - che prevede multe (salate) per i clienti - ha subito raggiunto le lucciole: le prime ad essere interessate da questa novità. Una novità che tuttavia le lascia indifferenti: «A noi multe non ne daranno. Chi si vuole fermare lo farà anche in futuro, al massimo ci sposteremo un po’ più in là, oppure gli uomini parcheggeranno la macchina per raggiungerci a piedi. In passato ho lavorato a Vicenza e Bologna e anche lì tutti avevano paura della polizia ma non rinunciavano a noi». La nostra interlocutrice scoppia in una risata. Dice di trovarsi bene a Trento: «Ma qui non parla mai nessuno e non ride nessuno, forse fa male l’aria di montagna. Ho clienti di tutte le età: cominciano a 18 anni per poter finalmente sfiorare una donna. Poi ci sono gli 80enni, ma con loro c’è poco da fare».
Le tariffe sono le stesse per tutte le professioniste del sesso, con qualche distinzione tra le giovani dalla pelle d’ebano. Rumene e albanesi chiedono 50 euro per consumare in auto. Il prezzo sale a 70 euro «per stare più tranquilli in appartamento da me, qui vicino. Così non ci vede nessuno». Le ragazze originarie della Nigeria e del Ghana vendono invece il loro corpo a 20, massimo 30 euro.
Samia (nome di fantasia) è una di loro. «Arrivo da Verona, vengo qui da sola e oggi non si è ancora fermato nessuno. Di solito riesco ad avere 2-3 clienti a sera. Con 20 euro possiamo fare quello che vuoi» dice mentre mastica una chewing gum, appoggiata alla portiera dell’auto del cronista che le chiede se cambierà zona quando ci sarà una stretta da parte delle forze dell’ordine come ha stabilito il consiglio comunale: «Vedremo, non so» dice alzando le spalle. Un’altra ragazza di colore si trova in Via Solteri, a due passi dallo studentato e arriva dal Veneto: «Andiamo? Bastano 30 euro. Anche in altre città danno le multe, ma non vedo perché dovremmo andarcene da qui. Ora lasciami lavorare».
Due ragazze di nazionalità romena sono ferme al distributore del Top Center. La prima, di circa 25 anni, fatica a camminare sui tacchi vertiginosi: «Eh, guarda che buche ci sono qua». La notizia delle sanzioni non la coglie di sorpresa: «Sentiamo parlare di questa cosa da tanto tempo e negli ultimi 7-10 giorni i clienti sono già diminuiti. Forse caleranno ancora. In ogni caso io lavoro nell’appartamento dove abito con un’amica, per cui probabilmente pubblicherò degli annunci su internet». La collega che si trova a pochi metri - calze a rete strappate in più punti - è divertita dalla situazione: «Sei giornalista, amore? Io sono la diva di questa strada, non puoi trovare una ragazza migliore di me. Sono un angelo caduto dal cielo. Se hai dei soldi ti raccontonto tutto: per fare successo mi devi pagare, altrimenti vai perché stasera finora non ho trovato ancora nessuno. Se fossi venuto qui in Ferrari, giuro che sarei venuta con te gratis».
Dall’altra parte della strada troviamo una ragazza dalla pelle scura e con i capelli ossigenati. Dice di essere originaria del Ghana e di vivere a Trento: «Sì, ho saputo che daranno le multe. Dovremo stare più attente, forse saremo costrette a cambiare città». Nella stessa direzione di marcia incontriamo una biondina con i capelli raccolti, i pantaloncini di jeans e il top rosa shocking: «La nuova norma non è ancora entrata in vigore, ci vorranno 15 giorni. Su internet c’è scritto tutto». Secondo la ragazza, in ogni caso, non cambierà nulla: «Il mio numero di telefono non lo pubblico sui siti di annunci. Meglio rimanere in strada. Molti clienti non hanno mogli e fidanzate, per cui potrebbero anche non pagare le multe. I clienti continueranno ad esserci: io ho il mio giro, sono qui da tre anni e riesco ad avere fino ai 10 uomini a sera. Non mi stanco mai». Poi fa una battuta che richiama alla mente la pretty woman della pellicola con Julia Roberts: «Vorrei incontrare un milionario per fare la bella vita».
Si ripara sotto un ombrello grigio la collega che porta il cerchietto con le orecchie da gatta: «Dovremmo unirci tutte quante per contestare questa norma - considera -. In ogni caso io da qui non me ne vado: la polizia non potrà sorvegliarci 24 ore su 24. Sono a Trento da 10 mesi e qui lavoro tanto. Spero che continui ad essere così, questa sera ho già avuto sei clienti. Giovani o vecchi, non importa: basta che paghino».
Infine a Gardolo, in Via Soprassasso incontriamo una ragazza albanese che indossa un giubbetto di pelle: «Tranquillo, la multa non te la danno. Parcheggi laggiù e poi sali con me in stanza. Con 70 euro vieni a casa mia, facciamo tutto con calma. Lì non ti può trovare nessuno».