Sigarette senza licenza Al bar scatta il sequestro

Le sigarette erano «regolari», ossia provviste del bollino dei Monopoli di Stato. Il problema è stato un altro: venivano vendute in un bar sprovvisto della licenza per questo tipo di commercio. E non è valsa la scusa che si trattava solo di un favore ai clienti: fornire pacchetti ai conoscenti, anche senza alcun tipo di guadagno, non è consentito dalla legge.

Nei guai è finito il titolare di un bar della val di Non, che dovrà pagare una multa salata: da 5mila a 10mila euro, ma «solo» 3.300 se pagherà entro sessanta giorni.

L’irregolarità è emersa nel corso di un controllo della guardia di finanza di Cles all’interno del locale. Nel bar sono stati trovati numerosi pacchetti di sigarette, di varie marche. Troppi per essere ad uso e consumo del titolare. Come è stato accertato nel corso delle verifiche, le «bionde» erano a disposizione dei clienti. I pacchetti non provenivano dal mercato «nero», dato che avevano il regolare bollino dei Monopoli, né il titolare del bar avrebbe fatto la «cresta» sul prezzo.
 
Tuttavia la normativa è chiara: i tabacchi possono essere venduti solo da esercizi commerciali regolarmente autorizzati. Le sigarette sono state sequestrate: complessivamente i finanzieri hanno portato via dal bar un chilo di «bionde», del valore di circa 400 euro.

Come ricorda il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Trento, il colonnello Roberto Ribaudo, il mal costume di vendere sottobanco sigarette ai propri clienti, anche se la vendita è effettuata senza lucro o, come spesso si giustificano i baristi, per offrire un servizio di cortesia, è una violazione pesantemente sanzionata: la vendita di sigarette è consentita solo nelle rivendite o attraverso i distributori automatici autorizzati.

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