Scuola: Save The Children, meno abbandono in Trentino
L'Italia, tra i Paesi europei, è quello dove i processi di resilienza sono meno sviluppati. Lo riferisce Save The Children, rilanciando la campagna Illuminiamo il futuro. Si distingue positivamente tra le regioni italiane, spiega l'associazione, il Trentino Alto Adige, dove il 38% dei minori di 15 anni in condizioni socio-economiche e culturali svantaggiate si dimostra resiliente e nonostante le condizioni di svantaggio iniziali riesce a raggiungere le competenze minime sia in matematica che in lettura, incidenza superata solo in Lombardia, Veneto e Piemonte e significativamente più alta rispetto a quella nazionale del 20%.
Secondo il rapporto dell'Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro, il tasso di abbandono scolastico nella regione, dell'11,1% a Bolzano e del 7,9% a Trento, risulta inferiore rispetto alla media nazionale (13,8%). Quello di Trento è tra i meno elevati d'Italia (solo Umbria e Veneto registrano un tasso inferiore).
Trento si distingue positivamente rispetto ai dati registrati in altre aree geografiche anche per ciò che concerne le attività educative e culturali delle quali i bambini hanno la possibilità di fruire, nonostante sia ancora alto il numero di coloro che non possono accedervi in modo adeguato: in un anno 2 su 5 (25,5%) non hanno visitato musei o mostre, meno della metà (48,9%) non ha visitato un sito archeologico e circa un terzo non ha letto alcun libro (32,6%).
Circa 4 bambini su 10, invece, non praticano sport (a Bolzano il 39,4% e a Trento il 41%), 1 su 4 non usa internet (a Bolzano il 24,4% e a Trento il 26,1%), e la maggior parte non ha accesso ad asili nido o ad altri servizi per l'infanzia (l'86,6% a Bolzano e il 75,6% a Trento).
Esaminando in dettaglio i singoli parametri che compongono l'Indice di povertà educativa, si osserva che nel nostro Paese quasi il 14% dei ragazzi abbandona gli studi precocemente, una delle percentuali più alte in Europa e che raggiunge livelli ancor più elevati in Sicilia (23,5%), Sardegna e Campania (18,1%). A Trento, di contro, tale percentuale è ben più bassa e non supera il 7,9%, mentre a Bolzano supera di poco l'11%.
L'Umbria si rivela invece la regione più virtuosa in tal senso con un 6,7% . A Trento e Bolzano, tuttavia, circa 8 bambini su 10 (rispettivamente 75% e 86,6%) non vanno all'asilo nido o non frequentano servizi per la prima infanzia, in linea con la media nazionale (87%). Il miglior risultato si registra in Emilia-Romagna, dove la copertura di servizi per la prima infanzia non supera il 25,6% . A Trento circa un terzo delle classi della scuola primaria e della scuola secondaria (28% e 33%), inoltre, non offrono l'opportunità del tempo pieno agli studenti, percentuali ben al di sotto di quelle nazionali rispettivamente del 66% e dell'86%. Da sottolineare come nel caso delle scuole secondarie, sia una regione virtuosa come l'Emilia-Romagna a seguire il Molise nella classifica negativa, con quasi il 96% delle classi senza tempo pieno.
Per quanto riguarda la partecipazione dei minori alle attività culturali e ricreative, l'Ipe ci dice che a Trento quasi 1 minore su 3 (32,6%) non legge libri (tuttavia la percentuale più bassa in Italia, a fronte del 53% a livello nazionale) mentre a Bolzano il dato sale al 42%; circa 1 su 4 a Trento e Bolzano non utilizza internet (al di sotto del valore nazionale del 29%) e circa 4 su 10 non fanno sport (dato nazionale: 43%). Inoltre, nelle due province quasi la metà dei minori non va a teatro (57% a Trento e 50% a Bolzano; 69% in Italia), mentre Trento ottiene percentuali migliori di Bolzano per quanto riguarda i ragazzi che visitano mostre o musei (75% contro il 59%; il 55% a livello nazionale) e che visitano siti archeologici (51% contro 33%; media nazionale del 69%). Infine, a Trento il 75% dei minori non assiste a concerti, percentuale che si abbassa al 57% a Bolzano, a fronte di una media nazionale del 77%.