De Godenz, conto salato Contestati 572mila euro
La procura regionale della Corte dei conti tira dritto e cita in giudizio il consigliere provinciale dell’Upt Pietro De Godenz, contestandogli un danno erariale da 572.016 euro: gli viene imputata l’indebita percezione dell’indennità di consigliere e dei relativi rimborsi spese dal mese di ottobre del 2113 fino al 31 dicembre 2018. Secondo la procura contabile De Godenz avrebbe infatti percepito lo stipendio da consigliere provinciale pur trovandosi in una posizione di incompatibilità.
A marzo De Godenz, 56 anni, di Tesero, noto anche per essere stato a capo della macchina organizzativa del duplice mondiale di sci nordico in val di Fiemme, era stato raggiunto da un invito a dedurre, una sorta di «avviso di garanzia» in cui si invitano le persone sotto inchiesta a fornire chiarimenti. Allora De Godenz si era detto fiducioso di potere chiarire tutto. E, nonostante la memoria presentata non abbia sortito l’effetto sperato, il consigliere resta ottimista: «Lo sono ancora - dice - sono convinto di potere chiarire la vicenda davanti al giudice. Io ho fatto quanto mi hanno suggerito i nostri consulenti: ho dato le dimissioni da amministratore delegato, mi sono dimesso da consigliere quando mi è stato chiesto dalla giunta delle elezioni, dunque ho avuto un ruolo completamente defilato, non avendo alcun potere decisionale né di firma. Sono rimasto dipendente di primo livello». Invece, secondo la procura regionale della Corte dei conti, De Godenz, pure rimanendo titolare di un contratto part time, avrebbe ricoperto un ruolo apicale nella società per cui ha lavorato per una vita, la «Incremento Turistico Alpe di Pampeago» (Itap spa) di Tesero.
L’indagine prende le mosse da una segnalazione anonima. Il procuratore regionale Marcovalerio Pozzato ha subito avviato le indagini incaricando dell’attività investigativa i carabinieri della Compagnia di Cavalese e i finanzieri del Gruppo tutela finanza pubblica delle Fiamme Gialle.
Gli inquirenti hanno acquisito tutta la documentazione - dai cedolini degli stipendi ai verbali del Cda - relativa al rapporto di lavoro con Itap per cui De Godenz lavora dal 1983 arrivando a ricoprire l’incarico di direttore e amministratore delegato.
Nell’ottobre del 2013, alla vigilia delle elezioni provinciali, fece un primo passo indietro rinunciando a tutte le deleghe gestionali, ma rimanendo come semplice consigliere nel Cda. Un incarico a cui De Godenz rinunciò, dando le dimissioni, nel settembre del 2014 proprio per la possibile incompatibilità con la carica di consigliere provinciale. Ma - questa è la tesi dell’accusa - in realtà De Godenz avrebbe continuato a rivestire un ruolo di primo piano nella società, assimilabile a quello di un direttore generale/dirigente. Insomma, avrebbe continuato ad operare come «consigliere di amministratore occulto», nonostante le «apparenti dimissioni». E, visto che Itap spa è beneficiaria di contributi provinciali, De Godenz si troverebbe in una posizione di incompatibilità ed avrebbe percepito indebitamente lo stipendio da consigliere provinciale da ottobre 2013 al 31 dicembre 2017, pari a oltre 572mila euro. La sua posizione sarebbe stata infatti regolarizzata solo il 1° gennaio 2018, quando il consigliere Upt chiese di essere collocato in aspettativa.