Dietrofront della giunta sui contributi ai migranti Rossi: «Solo un errore che abbiamo corretto»
Dietrofront della giunta provinciale sulla norma che prevede contributi maggiorati per «richiedenti asilo e migranti» che decidono di dare vita a una nuova impresa in Trentino.
Dopo le critiche di Lega, Forza Italia e anche del Patt, la giunta ha infatti deciso ieri di cancellare questa previsione dal bando per accedere ai contributi per le nuove imprese che era stato approvato con delibera, proposta dal vicepresidente Alessandro Olivi (Pd) il 18 maggio scorso.
«È stato un errore - ha detto il presidente della Provincia, Ugo Rossi, - che abbiamo corretto. Quella specificazione contenuta nel bando era inapplicabile perché non in linea con i requisiti richiesti per l’iscrizione alla Camera di commercio. Quindi l’abbiamo tolta dalla delibera. Oltre tutto, trattandosi di aiuti di Stato, non possono avere criteri di preferenza né in un senso né nell’altro se non notificati e motivati precedentemente all’Unione europea. Quindi, l’inapplicabilità di quella specificazione contenuta nel bando ci ha suggerito, dopo le verifiche del caso, di togliere quel passaggio».
Rossi ha sostenuto inoltre che: «Non si è trattato di un errore politico, ma di un errore nella traduzione nel sistema delle contribuzioni di un obiettivo che può essere anche ragionevole, che è quello di mettere in atto delle azioni per favorire l’integrazione. Questo non vuol dire favorire una determinata categoria invece di un’altra».
Secondo il presidente Rossi si potrebbero invece usare a questo scopo i fondi che lo Stato mette a disposizione dei Comuni per l’accoglienza dei profughi. «Potrebbero utilizzarli - sostiene Rossi - per raggiungere l’obiettivo che questa delibera voleva raggiungere che è quello di immaginare di sostenere attività economiche gestite da richiedenti asilo o da chi dà lavoro a richiedenti asilo».
Il vicepresidente e assessore alle attività economiche, che a maggio ha presentato la delibera che conteneva la possibilità per i richiedenti asilo e i migranti di ottenere una quota di contributi fino al 10% in più rispetto a quanto stabilito il base alle fasce di punteggio, ieri ha così commentato il dietrofront: «Sbagliato? Macché è stata solo una scelta tecnica. Invece dei punteggi in graduatoria pensiamo di riservare una quota dei fondi che noi per scelta destiniamo per le nuove imprese per sperimentare forme di sostegno a progetti di inclusione attraverso imprese formate da ragazzi che vogliono mettere in gioco le loro competenze».
Olivi ieri non era in giunta ma è chiaro che non era prevista una correzione se non ci fosse stata la sollevazione del centrodestra.
La deputata della Lega, Giulia Zanotelli, aveva definito il provvedimento della giunta Rossi «surreale in un contesto economico come quello odierno, dove forte è l’emigrazione di trentini e italiani all’estero e dove sempre più imprese faticano a rimanere sul mercato: si tratta di una follia totale». Per Maurizio Perego (Forza Italia) aveva invitato la giunta a «bloccare la delibera per motivi di ordine politico e giuridico» definendola uno «schiaffo morale a tutti i cittadini italiani o stranieri legalmente residenti in Italia».