Itas critica: i virtuosi pagano per chi non rispetta le regole
La norma sull'Rc Auto «più equa» come l'ha definita il vicepremier dei 5 Stelle Luigi Di Maio può portare a un aumento delle tariffe a Trento del 25% rispetto a oggi, con un picco del 40% a Bolzano mentre avrebbe un effetto di riduzione dei premi pagati nelle aree dove oggi la tariffa è più alta, come Napoli (-65%) o Roma (-31%). I calcoli sono quelli delle compagnie di assicurazioni che, in caso di tariffa unica nazionale come sembra far capire il progetto del governo gialloverde, hanno previsto un aumento massimo del 25,4% per i premi medi a Trento e del 40% per Bolzano. Se si guarda alle tariffe praticate ad esempio da Itas nelle due province, si passerebbe per un trentino medio da 354 euro a 424 euro circa, mentre a Bolzano i costi per assicurare un'auto passerebbe da 370 a 518 euro all'anno. Contro tale scelta, se così sarà, si esprime Raffaele Agrusti, amministratore delegato e direttore generale del gruppo Itas. «Una norma che penalizza le aree virtuose e premia quelli che non rispettano le regole» sottolinea Agrusti. Che sottolinea come la proposta del governo sia ancora fumosa «da quanto scritto nel Def sembra riapparire la questione della tariffa unica nazionale» mette in evidenza il manager. Che ricorda il precedente del «1999 quando l'allora ministro Letta bloccò le tariffe Rc auto, ma l'anno dopo la misura fu bocciata dall'Ue, perché incompatibile con la libertà commerciale. I prezzi li fa il libero mercato e non i governi in Europa. E se il provvedimento fosse quello della tariffa unica cozzerebbe contro le norme dell'Ue come allora capitò a Letta».
Il meccanismo di riequilibrio delle tariffe, con quelle delle zone meno virtuose (come Napoli dove una tariffa media vale 1.000 euro annui contro i 324 di Trento) «sarebbe iniquo - assicura Agrusti - Noi abbiamo fatto dei calcoli sulla base del fatto che la tariffa per legge deve raggiungere l'equilibrio economico» e si calcolano sulla base del rappporto equilibrato tra i premi raccolti e i costi per i sinistri medi dei territori di residenza «che non sono tutti uguali. E se devo applicare il meccanismo su base nazionale vuol dire che a Napoli si risparmierà e a Bolzano e a Trento si aumenterà e di molto». Agrusti spiega che per Itas come compagnia il meccanismo produrrebbe un aumento dei margini: «Noi operiamo maggiormente nei territori virtuosi e l'intervento della tariffa unica nazionale porterebbe a un incremento dei premi proprio nei territori dove si rispettano di più le regole. E quindi noi dovremo aumentare le tariffe del 40% a Bolzano ad esempio, aumentando i margini. Ma non va bene, perché così vengono punite le persone corrette e vengono premiate le persone scorrette».
Protesta con forza la Svp: «Con la manovra il Governo vuole introdurre una norma sulle assicurazioni automobilistiche che porterà per la Provincia di Bolzano un aumento della Rc auto del 40%. Se la misura fosse confermata, per la nostra Provincia la manovra avrebbe come principale conseguenza la nascita di una nuova tassa» scrivono in una nota i senatori Svp, Meinhard Durnwalder, Julia Unterberger, Dieter Steger. «È una norma che uniforma il costo delle assicurazioni su tutto il territorio nazionale. La provincia di Bolzano sarà la più penalizzata. È una misura fortemente iniqua perchè le differenze di costo tra i territori sono connesse al numero di incidenti, alle cosiddette cause opportunistiche e ai raggiri ai danni delle compagnie. Se davvero si vuole intervenire sul settore, si lavori per rimuovere le cause che portano alcuni territori ad avere costi più alti a cominciare dai comportamenti fraudolenti. È inaccettabile l'idea che per questi debbano pagare territori virtuosi come il nostro. In Parlamento ci opporremo. Bisogna scongiurare la norma che sarebbe un vero salasso per la nostra Provincia».