Valdastico, la Finanza indaga sul prolungamento
La partita della Valdastico finisce sul tavolo dei giudici romani e passa anche per Trento. Ieri pomeriggio le Fiamme gialle della capitale si sono presentate presso la direzione degli affari generali della Provincia. I finanzieri sono saliti al primo piano dell’ufficio di piazza Dante su delega della procura della Corte dei conti di Roma nell’ambito di un inchiesta sulla A4, l’autostrada della Serenissima Brescia-Padova.
L’attività degli inquirenti capitolini, dunque, è bene precisarlo, non riguarda la nostra Provincia, che però gioca un ruolo chiave nella partita per la realizzazione della Valdastico e, dunque, della concessione. I finanzieri, arrivati in città poco dopo le 17 e rimasti per un paio di ore nel palazzo della Provincia, hanno incontrato il direttore generale Paolo Nicoletti e il dirigente del Dipartimento infrastrutture e mobilità, Raffaele Decol, chiedendo loro la documentazione relativa alla tratta stradale della Valdastico e alle analisi istruttorie condotte sul progetto. La A4 è una holding acquistata nel settembre di due anni fa dal Gruppo catalano Abertis ed è attualmente in corso l’acquisizione della società da parte di Atlantia, il gruppo della famiglia Benetton. Poiché la A4 ha acquisito anche la A31 della Valdastico, per ottenere di nuovo dal governo la concessione autostradale della A4, che rappresenta il vero business per i volumi di traffico, deve avere pronto anche il progetto definito per il completamento della A31, della cosiddetta Valdastico nord, dunque anche del tratto trentino.
Allo stato attuale la A4 ha presentato alle amministrazioni dell’alto vicentino e ai comuni della comunità montana Alto Astico il progetto di completamento solo del tratto veneto, tra Piovene Rocchette e Lastebasse. Manca dunque il progetto di completamento del tratto trentino, per il quale la Provicina, con Ugo Rossi presidente, aveva aperto una trattativa che prevedeva una bozza di intesa con Regione Veneto e Stato, per realizzare un collegamento non autostradale. Nello schema della giunta uscente c’era un raccordo con l’Alta Valsugana in galleria da Laste Basse fino alle Lochere, nella piana di Caldonazzo e dall’Alta Valsugana in galleria fino a Mattarello sud, quindi il raccordo all’A22.
Ora l’ impostazione del nuovo presidente Maurizio Fugatti è quella di prevedere il completamento autostradale della Valdastico, ma con l’uscita a sud di Rovereto. Il progetto originario, che prevedeva l’uscita a Besenello, aveva infatti provocato una sollevazione popolare. Trento, dunque, gioca un ruolo chiave, perché la partita per il rinnovo della concessione autostradale per la A4 è legato al completamento della Valdastico.
I finanzieri hanno dunque fatto il punto sul processo di valutazione in corso e cercato di capire perché non ci siano ancora il via libera e l’intesa. Nel fare il punto sull’istruttoria condotta i finanzieri romani, oltre a chiedere alcuni chiarimenti tecnici, hanno chiesto anche il carteggio tra il 2011 e il 2018 e le lettere di disponibilità scritte anche di recente al ministero. Sulla concessione della A4 c’era stato un esposto alla Corte dei conti nel 2016, presentato dal senatore di Forza Italia Lucio Malan, che ipotizzava un danno alle casse dello Stato di quasi 600 milioni.