Ecco i redditi dei consiglieri Degodenz è il più ricco
È sempre Pietro De Godenz (Upt), anche per il periodo d’imposta 2017, il più ricco del consiglio provinciale e con il suo reddito dichiarato nel 2018 di 239.382 euro si lascia dietro anche tutti gli assessori, compreso il presidente Ugo Rossi.
De Godenz, albergatore e imprenditore poliedrico nel settore del turismo in Val di Fiemme, tra le variazioni patrimoniali segnala che l’anno scorso ha ceduto 3.110 quote pari allo 0,20% della società Incremento turistico Alpe di Pampeago (Itap spa) di cui deteneva lo 0,80%.
Dietro al consigliere della Val di Fiemme si colloca l’arcense Luca Giuliani (Patt), anch’egli imprenditore, mentre l’unico assessore che riesce a salire sul podio è Tiziano Mellarini dell’Upt, con un reddito di 190.451 euro, che ha appena concluso il suo terzo mandato in consiglio provinciale.
Crolla drasticamente rispetto alle precedenti dichiarazioni della legislatura il reddito dell’assessore tecnico Carlo Daldoss, che si era sempre ritrovato al vertice con entrate superiori ai 200 mila euro e che invece l’anno scorso è finito quasi fanalino di coda della giunta con 160 mila euro appena prima del governatore Ugo Rossi che supera di poco i 152 mila euro.
Daldoss dopo aver assunto l’incarico di assessore agli enti locali e urbanistica ha infatti ridotto e poi rinunciato all’attività professionale del suo studio da geometra e questo ha portato a un ridimensionamento significativo della sua ultima dichiarazione dei redditi rispetto a quelle in cui aveva potuto sommare l’indennità agli introiti delle prestazioni professionali.
Tra gli assessori, dopo Mellarini spicca il giovane avvocato Luca Zeni (Pd) che supera i 184 mila euro, che batte il vicepresidente avvocato e pure lui del Pd, Alessandro Olivi.
Tra i consiglieri provinciali dietro a due imprenditori si piazza il presidente del Consiglio ed ex segretario della Cgil del Trentino in pensione, Bruno Dorigatti, che è arrivato a 173 mila euro, lasciandosi dietro quasi a pari merito l’avvocato ladino e assessore regionale uscente Beppe Detomas e i nonesi Gianfranco Zanon (Progetto Trentino) e l’architetto Lorenzo Ossanna (Patt).
L’anno precedente Zanon aveva dichiarato un reddito appena inferiore a quello di De Godenz saldamente in vetta e superiore a quello di Giuliani.
Nella parte bassa della classifica si trova nettamente distanziato dagli altri consiglieri il leghista Alessandro Savoi subentrato a Maurizio Fugatti solo nell’aprile scorso dopo l’elezione a deputato dell’allora consigliere che ora è stato eletto nuovo presidente della Provincia.
Savoi quindi nella dichiarazione del 2018, relativa al periodo d’imposta 2017, riporta i 31.173 euro relativi al suo reddito da impiegato del Comune di Cembra e non ancora all’indennità di consigliere provinciale.
L’anno scorso l’ultimo della lista era invece Claudio Cia (Agire) con poco più di 100 mila euro, che nella dichiarazione 2017 sono diventati 128 mila facendogli scalare qualche gradino della classifica. In coda, poco prima di Savoi, c’è Walter Kaswalder, consigliere degli Autonomisti popolari, con poco più di 116 mila euro, più o meno lo stesso reddito complessivo che aveva dichiarato l’anno precedente.