Sgominata dai carabinieri la banda delle boutique
Sono arrestati dai carabinieri di Riva del Garda tre banditi, due serbi e un croato, specializzati in furti d’abbigliamento firmati in rinomate località turistiche italiane. La banda avrebbe colpito a Riva nella notte del 9 ottobre 2018, quando venne effettuata una spaccata presso il negozio di abbigliamento «Vanda», in pieno centro, con un bottino di 50.000 euro.
Da lì partirono le indagini dei carabinieri. Innanzittuo con l’analisi approfondita dei filmati registrati dalle telecamere installate sul territorio comunale. Proprio nelle registrazioni i militari hanno notato un uomo che passeggiava con un cane di piccole dimensioni nei pressi del negozio di moda durante il compimento del colpo. L’uomo è stato individuato come «palo» mentre gli altri due complici con volto travisato da passamontagna si occupavano materialmente della «spaccata».
I militari hanno seguito i movimenti del soggetto attraverso le immagini e sono riusciti a scoprire che lo stesso faceva parte attiva della banda e subito dopo la spaccata si era rifugiato in un vicino bed and breakfast.
L’uomo, dopo aver pagato la camera e con degli espedienti evitando di farsi registrare dalla struttura di ricezione, era partito a bordo di un’autovettura parcheggiata all’interno del parcheggio «Terme Romane» e con targa svizzera, nella quale i complici avevano caricato la refurtiva.
I carabinieri hanno raccolto pesanti indizi anche in merito ad altri due colpi simili. uno, in particolare, realizzato a Forte dei Marmi sempre nel 2018, si era svolto con le medesime modalità, cane compreso.
Anche un tentativo non riuscito presso il negozio di abbigliamento «Lorenzetti» di Madonna di Campiglio è stato ricondotto alla stessa banda.
In seguito alle indagini, dirette dal sostituto procuratore della Procura di Rovereto Fabrizio De Angelis, il Tribunale di Rovereto ha emesso le misura cautelare in carcere per M. L., soggetto riconosciuto come il «palo» del furto perpetrato da «Vanda».
I carabinieri sono però riusciti a mettere le mani sull’intera banda composta dai tre fermati il 1 novembre 2018. Infatti durante la notte, si erano resi responsabili dell’ennesima spaccata, questa volta in Cortina d’Ampezzo presso l’attività commerciale «Duca di San Giusto» riuscendo ad impossessarsi di 1510 capi di abbigliamento in cashmere del valore commerciale di 400.000 euro, dandosi alla fuga in direzione Dobbiaco. I militari dell’aliquota operativa di Riva del Garda, supportati attivamente dai colleghi della compagnia di San Candido e Cortina d’Ampezzo sono riusciti a sottoporre a fermo di indiziato di delitto d’iniziativa i tre soggetti, recuperando l’intera refurtiva, restituita al legittimo proprietario.
Sono stati inoltre sequestrati tre veicoli con targhe straniere e altre targhe di copertura, insieme ad arnesi da scasso e apparecchiatura elettronica per inibire l’utilizzo di telefoni cellulari e dei sistemi radio in uso alle forze dell’ordine. I tre anche in questo caso, si erano serviti del cane, di nome «Avatar», per rendere il lavoro del palo del tutto insospettabile.
Questa sera il comunicato stampa dei commercianti: Massimo Piffer, vicepresidente vicario di Confcommercio Trentino e presidente dell’Associazione commercianti al dettaglio del Trentino e Claudio Miorelli, presidente della sezione Alto Garda e Ledro di Confcommercio Trentino, si complimentano a nome della categoria con l’Arma dei carabinieri per il brillante esito dell’operazione «Avatar».
«Tra le molte preoccupazioni degli imprenditori c’è anche quella dei furti; un fenomeno odioso e un’esperienza molte volte drammatica per gli esercenti, che aggiunge un ulteriore gravame al danno economico. Per questo l’attività di prevenzione, contrasto e investigazione unita ad una efficace operatività, delle quali le Forze dell’ordine danno dimostrazione, è un fatto estremamente positivo. Sapere che gli indiziati dei vari episodi sono stati assicurati alla giustizia costituisce un elemento di fiducia molto importante, per ciò desideriamo ringraziare i carabinieri delle varie compagnie coinvolte e plaudere pubblicamente al loro impegno ed alla loro dedizione», comentano Piffer e Miorelli in una nota.