Maltempo, dalla Provincia i primi 35 milioni per i danni
La prima seduta della giunta provinciale si terrà questa mattina a Dimaro - ieri si è riunita per una pre-giunta - nella sede del municipio e poi il presidente Maurizio Fugatti e i nuovi assessori faranno un sopralluogo nelle zone del paese più colpite dall'alluvione, che è costata anche la vita a una giovane mamma, Michela Ramponi. Il governatore Fugatti ha voluto cominciare dunque con un messaggio forte di vicinanza e impegno della giunta provinciale ai territori più colpiti dalle devastazioni dei giorni scorsi portando a Dimaro anche dei provvedimenti concreti.
In questa prima seduta di giunta, infatti, saranno anche approvate due delibere con cui la giunta intende dare seguito ai primi impegni annunciati nei giorni scorsi per far fronte ai danni. Innanzitutto si darà seguito all'approvazione della dichiarazione dello stato di calamità dichiarato dal Governo anche per il Trentino e per quanto riguarda le risorse, la Provincia mette in campo 35 milioni di euro dal Fondo di riserva dei Comuni per far fronte ai danni del maltempo, prevedendo inoltre il differimento dei termini dei rendiconti e degli altri adempimenti da parte dei Comuni colpiti. Inoltre, sarà istituito un conto corrente per i versamenti da parte dei dipendenti pubblici.
Presidente e assessori provinciali saranno accompagnati nel sopralluogo alla zona alluvionata dal sindaco di Dimaro Folgarida, Andrea Lazzaroni.
Intanto, sempre in merito agli interventi per far fronte ai danni e anche alla prevenzione di nuovi disastri, i consiglieri d'opposizione Paolo Ghezzi e Lucia Coppola (Futura 2018) ieri hanno esortato la giunta a dare risposte «rapide e necessarie ma insieme sagge e lungimiranti». Chiedendo innanzitutto: «La messa in sicurezza dei territori, il ripristino della viabilità, la disamina scrupolosa dei possibili ulteriori rischi dal punto di vista idrogeologico. E naturalmente le misure di sostegno ai Comuni, ai privati, alle famiglie e alle imprese danneggiate. Resta poi il grande tema dei milioni di metri cubi di alberi caduti al suolo, di intere foreste scomparse alla nostra vista. E richiederanno attenzioni i parchi di grande pregio dal punto di vista della diversità delle specie e della biodiversità, come il parco di Levico, Arte Sella, il Parco Adamello Brenta». «Il primo passaggio - sostengono Ghezzi e Coppola - non può che essere quello di quantificare zona per zona i danni avvenuti, di interagire con i Comuni di pertinenza e quindi di attingere ai fondi provinciali e nazionali da assegnare».